Torre Annunziata, in Tribunale un muro dedicato alle vittime dell'Olocausto
Stamattina è stata presentata la riflessione promossa dalla fondazione forense "Enrico De Nicola"
31-01-2020 | di Redazione
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Un muro della memoria per ricordare le vittime dell'Olocausto all'interno del tribunale di Torre Annunziata. È quanto realizzato, attraverso l'affissione di foto e testi su una parete del palazzo di giustizia oplontino, dal comitato per le pari opportunità del consiglio dell'ordine degli avvocati di Torre Annunziata in occasione di una giornata dedicata alla riflessione promossa dalla commissione Diritti umani della fondazione forense ''Enrico De Nicola'' attraverso il convegno ''Riflessioni sulla giornata della memoria''.
Ad aprire il dibattito il presidente dell'ordine degli avvocati torresi, Luisa Liguoro: ''Sono orgogliosa - ha detto - per questo approfondimento e saluto con favore il fatto che nell'aula Siani fossero insieme avvocati e magistrati, consci di quanto siano ancora attuali le discriminazioni su basi razziali e di quanto ancora oggi spesso la politica entri in conflitto con gli operatori del diritto perché vuole ledere i diritti umani''.
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''Siamo consapevoli - gli fa eco Gennaro Torrese, presidente della fondazione De Nicola - di quanto ancora siano diffuse campagne tese ad alimentare intolleranza e odio razziale. Con questa iniziativa abbiamo inteso fare in modo che il ricordo delle persecuzioni razziali contro gli ebrei sia perpetrato nel tempo perché, come scriveva Anna Frank, non si può cancellare ciò che è accaduto ma certamente si può impedire che accada nuovamente''.
Commosse le parole della presidente del comitato pari opportunità dell'ordine degli avvocati di Torre Annuinziata, Marilisa Somma: ''Abbiamo creato il muro della memoria affinché immagini, foto, scritte possano obbligare, anche solo per un minuto, avvocati, magistrati, cancellieri e ogni fruitore del tribunale a riflettere, a non dimenticare. Quello del comitato pari opportunità è un dovere di sensibilizzazione, per non far dimenticare ciò che è il nostro passato, perché come ripete Liliana Segre, l'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte''.
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