“La città di Torre Annunziata ha onorato la memoria dei miei genitori, nel 1975, conferendomi una medaglia. Oggi dedicate la sede dell’ANPI a loro”. Interviene così, in diretta skype da Firenze, Ciro Caraviello, figlio di Maria Penna e Rocco Caraviello, i 2 partigiani torresi morti per la Patria nel 1944.

Ripercorre la storia dei genitori, andati via dalla città per combattere contro il nazifascismo, e trucidati proprio in una battaglia a Firenze. Lo fa a poche ore dalla ricorrenza del 25 aprile, giorno della Liberazione, e, soprattutto, durante l’inaugurazione della sede ANPI a via Gambardella.

“È un segnale importante, occorre nuovamente riprendere la storia e trasmetterla alle giovani generazioni”, dice la professoressa Caterina Keller che è diventata la prima presidente dell’associazione oplontina. Incalza anche Antonello Sannino, presidente provinciale dell’Arcigay: “È un presidio di democrazia molto importante per la città. La nostra è una terra di lavoratori che ha dato tanto all’antifascismo. Bisogna sapere delle nostre origini per costruire un paese democratico”.

Alla serata, presentata da Pierpaolo Telese, hanno partecipato anche Vincenzo Marasco, presidente del Centro Studi Nicolò d’Alagno, ed il professore Angelo Pesce. Mentre scorrevano le immagini storiche recuperate proprio dal professor Pesce negli archivi di Londra e Stati Uniti, Marasco ha ricordato che: “Il partigiano è una memoria vivente e per questo va celebrato. Quegli uomini e donne, che lottarono per la fine dei regimi del secolo scorso, rappresentano l’insegnamento di come si è ottenuta la liberta”.

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Apre la sede ANPI