Incastrati i signori della droga a Torre Annunziata. Sei finiscono in cella. Cento gli episodi di vendita di crak e hashish accertati grazie alla gestione della famiglia Cirillo. La centrale dello spaccio nel quartiere della Provolera.

Gli appuntamenti presi con un linguaggio in codice che faceva riferimento a scommesse e giocate.

Nel corso della mattina, i militari della Stazione Carabinieri di Torre Annunziata hanno dato esecuzione ad un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 6 persone, gravemente indiziate in ordine al reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

L'attività di indagine, condotta dai Carabinieri e coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, ha disvelato l'esistenza di un'importante piazza di spaccio di sostanze stupefacenti, attiva all'interno del rione “Provolera” del centro storico oplontino, capace di rifornire, durante l'intero arco della giornata, una pluralità di acquirenti provenienti anche dai comuni limitrofi, ovvero di provvedere alla consegna “a domicilio” dello stupefacente, in diversi luoghi della città ma anche nei comuni di Trecase, Boscoreale, Castellammare di Stabia e Cava de' Tirreni.

Le indagini, iniziate nel mese di dicembre 2017 e proseguite fino al marzo 2018, ulteriormente integrate da interventi in flagranza di reato con sequestro di stupefacente nel 2018 e nel 2019, a riprova della prosecuzione e dell'attualità delle condotte illecite, hanno comportato 
l'effettuazione di intercettazioni telefoniche e pedinamenti ed hanno consentito di raccogliere 
gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei destinatari del provvedimento coercitivo in ordine a circa 100 episodi di spaccio, principalmente di cocaina e marijuana, ma anche di crack ed hashish. 

Nel corso delle conversazioni intercettate veniva utilizzato un linguaggio criptato, facendo in genere riferimento al pagamento di “bollette" o di “giocate” per determinati importi, in modo da occultare il reale oggetto dello scambio illecito. Per tutti gli arrestati è stata disposta la custodia cautelare in carcere. 

 

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