Torre Annunziata. Individuata l’arma che uccise Giuseppe Veropalumbo
La svolta due mesi dopo i rilievi della Scientifica sulla facciata esterna del palazzo
27-03-2018 | di Marco De Rosa
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Individuata l’arma che uccise Giuseppe Veropalumbo, la notte del 31 dicembre 2007. Dopo le analisi tecniche svolte dalla Polizia Scientifica di Napoli e dagli agenti del commissariato di Polizia di Torre Annunziata, è stato accertato che la pistola semi automatica calibro 9x21 marca Tanfoglio, modello limited 921, è l’arma che ha ucciso il giovane carrozziere mentre era nella sua abitazione al 9° piano del Corso Vittorio Emanuele III, al civico 9 di Torre Annunziata.
Attraverso l’utilizzo di sofisticate apparecchiature, tra cui un microscopio compratore ad alta definizione è stato provato che detta pistola ha esploso anche altri colpi in direzione del palazzo. La ricostruzione delle traiettorie avvenuta con raggi laser e con l’ausilio di un drone, ha consentito agli esperti della balistica di individuare il percorso del proiettile. Ora sarà compito della Polizia individuare chi possa avere in possesso un'arma di questo tipo per restringere il campo delle indagini e risalire ai responsabili dell'omicidio.
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Giuseppe Veropalumbo aveva in braccio la figlioletta di 18 mesi quando fu colpito da un proiettile vagante. Inutile la corsa verso l’ospedale di Boscotrecase. Il giovane carrozziere morì poco dopo. Le indagini, avviate immediatamente dal pm Diego Marmo, non approdarono a nulla. Il giorno dopo, alle spalle del palazzo, nel quadrilatero dove abitano diversi appartenenti al clan Gionta, furono trovati molti bossoli di armi. Ma, nonostante le indicazioni di qualche collaboratore di giustizia, non si è mai arrivato ad individuare l’assassino di Veropalumbo.
In questi dieci lunghi anni, Carmela Sermino, la moglie del giovane carrozziere, non è stata riconosciuta familiare di vittima innocente della criminalità, proprio perché non si è mai trovato l’autore di quello sparo mortale. Ora, a due mesi esatti dal ritrovamento di alcuni frammenti di proiettile sulla facciata dell’edificio, un altro impulso decisivo alle indagini per risalire ai responsabili della morte di Giuseppe Veropalumbo.
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