Mi sono sentito pensato, voluto e atteso dalla comunità di Torre Annunziata. Sono arrivato qui con l’ottimismo e la determinazione di contribuire alla rifioritura del territorio. Sono consapevole delle innumerevoli complessità, ma non ho pregiudizi a riguardo. Affronterò questa sfida con tutte le mie forze perché non è certamente con negatività e scetticismo che si attua un cambiamento”.

A dichiararlo è Don Paolino Franzese, nuovo rettore della Basilica della Madonna della Neve, chiesa simbolica per Torre Annunziata e pilastro del centro antico. Nella casa della Santa Patrona l’intervista al parroco che ha preso il posto di Monsignor Raffaele Russo dopo la sua morte. “Dobbiamo puntare sulle nuove generazioni in modo tale che si avvicinino alla Chiesa. Se i ragazzi percepiscono che li diamo per spacciati, abbiamo fallito nella nostra missione di recupero”.

Questo sarà il primo 22 ottobre per Don Paolino, che ha già aperto il dialogo con l’amministrazione per dare il via ai preparativi della festa patronale. “Mi sono appena insediato e, almeno per il momento, farò in modo che la celebrazione si svolga come in passato. Questo è un evento importante per Torre Annunziata e mi impegnerò in nome della Madonna della Neve affinché sia un giorno speciale per tutti”.

Un cambiamento radicale per il giovane parroco della Basilica, pronto a scendere in campo per la comunità torrese. “Per diciassette anni sono stato a Saviano e non mi ero mai spostato in un territorio così diverso. Ho 42 anni e questo è sicuramente un valore aggiunto perché ho tutta l’energia per affrontare la sfida. La mia priorità è riaprire innanzitutto l’oratorio della Chiesa con l’obiettivo di coinvolgere i giovani in attività di spessore. Mi fermo spesso a parlare con loro e non sono affatto d’accordo con chi ha pregiudizi sui ragazzi torresi. Io vedo una speranza”.

Don Paolino è stato il parroco dell’Immacolata Concezione di Saviano per diciassette anni. La sua opera ha fatto la differenza sul territorio ed è stata a lungo un punto di riferimento per i giovani. Tanti i fedeli che sotto la sua ala protettrice si sono aperti alla Chiesa e all’Azione Cattolica. Gli stessi fedeli che poi lo hanno accompagnato a Torre Annunziata il 22 settembre nel giorno del suo insediamento. “Ero pronto ad una nuova missione e ne sentivo l’esigenza. Non nego di avere avuto alcune perplessità quando mi fu comunicato il trasferimento. E in tanti hanno provato a scoraggiarmi a causa della situazione complessa di Torre Annunziata. Eppure, non mi sono fatto condizionare. Anzi, mi sono trasferito subito in questa città perché è giusto che un parroco sia al fianco della sua comunità. Sono pronto a fare la mia parte”.

Sondaggio


Risultati



Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"