“Una pagina storica per la città di Torre Annunziata, che si è mobilitata attraverso un confronto rivolto per la prima volta a sostegno di una grande battaglia di civiltà, anziché mirare alla tutela di interessi personali”.

Il presidente delle Camera Penale di Torre Annunziata Domenico Nicholas Balzano ha spiegato così il flashmog dal titolo “Imputato per sempre? No grazie” organizzato in via Gino Alfani per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della legalità ed in specie sulle problematiche della riforma della prescrizione.

Tantissimi gli avvocati intervenuti nel corso dell’evento. Oltre ai legali del foro di Torre Annunziata, presenti anche due sindaci, Raffaele De Luca (Trecase) e Ciro Buonajuto (Ercolano). Se il primo parla di una “riforma aberrante e che raggiungerà paradossalmente risultati opposti a quelli sperati”, il primo cittadino ercolanese ha parlato di come “la politica possa essere d’aiuto, solo però nel caso in cui i partiti, a prescindere dal consenso, decidano di mettere il loro impegno e stanziare dei fondi per una riforma più giusta di tutto il settore, in crisi da anni”.

Già recentemente il consiglio dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata, in merito alla proposta di modifica della prescrizione all’attenzione del Governo nazionale, si era dichiarato pronto a ”fare in modo che il dibattito sui temi della giustizia si fondi su dati concreti, attraverso un’opera di sensibilizzazione e ancor prima di informazione, e non su facili suggestioni volte ad alimentare nel cittadino un ingiustificato senso di insicurezza, nel rispetto dei principi cardine del nostro ordinamento tra i quali va annoverato l’istituto della prescrizione che, come autorevolmente affermato, è la sanzione al diritto di essere giudicato”.

La nuova formulazione dell’istituto della prescrizione prevede in concreto una situazione di incertezza per i soggetti del processo. “I cittadini coinvolti in un processo non possono restare ostaggi della giustizia a tempo indeterminato – ha spiegato nel corso del suo intervento l’avvocato Flavio Bournique -. E’ inaccettabile. C’è bisogno di un tempo compatibile con la non devastazione dell'esistenza dell'innocente. Imputazione non vuol dire colpevolezza”.

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