Torre Annunziata. La mensa sociale presa d’assalto: "Abbiamo bisogno di più cibo. Aiutateci"
Il Natale sempre più vicino e aumentano le richieste. 140 pasti non bastano più
11-12-2020 | di Vincenza L. Varone
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Grande fermento alla mensa dei poveri Don Pietro Ottena di Torre Annunziata.
Si avvicina sempre più il periodo natalizio ed aumentano giornalmente il numero di pasti richiesti dai meno fortunati: “In media cuciniamo 140 pasti – ha spiegato la volontaria Maria, responsabile della gestione della mensa – ma il numero varia molto a seconda anche di diversi fattori, ad esempio oggi ne abbiamo preparati 90”.
La mensa che prima della pandemia ospitava le persone all’interno, adesso fa servizio d’asporto con un sistema organizzato dai volontari: si entra nel cortile uno alla volta, due se si fa parte dello stesso nucleo familiare, si deve ovviamente indossare la mascherina, viene misurata la febbre, si passa all’identificazione e poi alla consegna del pasto.
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“Noi siamo e saremo sempre presenti sul territorio – ha concluso Maria – ma ci preoccupa il numero di richieste per le festività natalizie. Abbiamo bisogno di più aiuto possibile, di occorrente per la preparazione dei pasti soprattutto”.
Alcuni volontari aiutano in cucina e altri organizzano il cibo pronto per l’asporto: “Un pasto tipico è formato da un piatto di pasta, un secondo e contorno, pane, frutta e un pacco di biscotti – hanno dichiarato i giovani volontari – c’è richiesta anche da circa 10 persone di religione islamica, per loro vi è un menù senza carne”.
Ma il numero di pasti dati alle persone dipende anche dal nucleo familiare. “Il tutto è organizzato in base all’Isee ma non solo – continua la volontaria Maria – ci sono numerosi senza tetto, persone che arrivano da tutto il vesuviano, volti che sono diventati familiari per noi”.
Ma vi è una paura costante nei i volontari, ogni giorno si rischia di non avere abbastanza cose per preparare i pasti: “Ci erano rimasti solo 7kg di pasta una volta – ha raccontato Maria – non avremmo potuto coprire tutte le richieste. Eravamo disperati. Sono uscita, ho incontrato un amico per strada che mi ha chiesto cosa servisse. Ho risposto la pasta, e quella persona ci ha salvato. Non ha limiti la Provvidenza”.
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