Nella relazione del Ministro dell’Interno Piantedosi è messa nero su bianco una delle pagine politiche più vergognose di Torre Annunziata. Il documento inchioda alle proprie responsabilità l’ex sindaco Vincenzo Ascione e i suoi fedelissimi, colpevoli di avere aperto le porte del Comune alla criminalità organizzata.

Nella relazione si legge del lungo periodo di ‘mala gestio’ dell'amministrazione precedenteche ha determinato inevitabilmente “una grave compromissione dell'interesse pubblico, che in un contesto ambientale già poco propenso al rispetto delle regole ha sicuramente facilitato forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata”. Un’analisi più che puntuale dello scenario politico oplontino, incapace di liberarsi dalle grinfie della criminalità. A queste condizioni, l'epilogo non poteva essere che questo. Il 5 maggio 2022 il comune di Torre Annunziata è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche. La maxi-inchiesta dell’Antimafia scoperchia il vaso di Pandora e mostra alla città l’altro volto del Comune.

In città si insendia la Commissione Prefettizia composta da Enrico Caterino, Ferdinando Mone e Marco Serra. Obiettivo: riportare la legalità a Torre Annunziata. Ed è proprio sull’attività dei prefetti anti-camorra che si concentra la relazione del Ministro Piantedosi. Nel documento c’è il bilancio di tutte le azioni messe in campo per contrastare l’illegalità e rimettere in moto la macchina comunale.

“E' stata posta in atto una forte azione volta alla riorganizzazione della macchina comunale, alla graduale ottimizzazione ed efficientamento degli uffici e dell'azione amministrativa”. I prefetti anti-camorra, infatti, hanno rivoluzionato gli uffici con l’intento di garantire massima trasparenza. Un cambio di marcia tutt'altro che semplice. La triade prefettizia ha dovuto fare i conti con una gravissima carenza di personale “soprattutto nelle qualifiche ritenute strategiche e nelle figure professionali apicali”.

Ad aggravare la situazione dipendenti con precedenti penali e/o legati alla criminalità organizzata all’interno dell’ente. Personaggi troppo scomodi, che avrebbero potuto favorire nuovamente le infiltrazioni camorristiche. A questo proposito i Commissari Prefettizi hanno “disposto misure organizzative per attenuare i rischi connessi a tali incomode presenze, con avvicendamento/rotazione del personale, laddove è stato possibile”.

Attività elogiate dal Ministro dell'Interno Piantedosi, che nel documento premia il massimo impegno dei prefetti anti-camorra. "Per quanto riguarda gli interventi sul territorio comunale, la commissione nei termini di legge ha approvato il Piano delle priorità, nel quale sono previsti interventi riguardanti l'edilizia scolastica, l’implementazione della videosorveglianza, la realizzazione di una pista ciclabile". Interventi a 360° che puntano ad una rinascita concreta della città

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