Ricostruire un’identità politica e ripristinare il rapporto di fiducia con i cittadini. Ad un anno dallo scioglimento del Comune di Torre Annunziata per infiltrazioni camorristiche sono queste le grandi sfide che dovrà affrontare il Partito Democratico per riacquistare credibilità. Il segretario metropolitano Giuseppe Annunziata, ospite della nostra redazione, ha analizzato il complesso scenario politico di Torre Annunziata fornendo un’analisi costruttiva su come avviare un effettivo processo di rilancio.

Annunziata traccia l’identikit del sindaco adatto a Torre Annunziata e accende i fari sul ruolo dei dirigenti comunali. “Nessun papa straniero, il primo cittadino deve appartenere al territorio. Se arrivasse un estraneo, sarebbe una sconfitta per il circolo locale. Serve un amministratore che abbia il coraggio di fare scelte giuste e importanti. Necessaria una forza nuova in grado di lottare contro il malcostume. Con i decreti di scioglimento molti politici sono mandati a casa, ma poi abbiamo funzionari e dirigenti che mantengono il proprio ruolo. La politica non muove una virgola. Sono loro a portare avanti la macchina amministrativa, nel bene e nel male”.

Dai fondi del PNRR alla riqualificazione del porto. Il rilancio della città è legato a doppio filo alla realizzazione di questi progetti strategici. Il confronto con il Commissario Prefettizio Enrico Caterino - svoltosi giovedì negli uffici comunali di Via Provinciale Schiti -  è servito ad aprire un dialogo sulle strategie da attuare per rilanciare Torre Annunziata.

“La presenza dei Commissari limita sicuramente l’azione di governo perché le attività politiche sono ridotte allo stretto necessario. Mi aspetto che la Commissione porti a termine i progetti già iniziati dalle precedenti amministrazioni. La notizia che la Regione Campania sia ufficialmente partner finanziaria nella riqualificazione del porto è positiva perché c’è maggiore trasparenza. Mi sarei preoccupato di più se fossero subentrati soggetti privati”.

All’incontro con il Commissario Caterino ha partecipato anche Giuseppe Manto, segretario cittadino dei dem oplontini. Toccherà a lui ricostruire la credibilità del partito. Ma Annunziata è categorico: c’è troppa litigiosità all’interno del circolo. “Questo non è proprio il momento adatto per un eccesso di personalismi – sottolinea il segretario metropolitano - Se litighiamo tra noi, non costruiamo nulla sul territorio. Pomigliano è un esempio di quanto possano essere controproducenti polemiche e litigi. Inoltre, servono forze nuove all’interno del partito. I consiglieri comunali di Torre Annunziata, da vent’anni a questa parte, sono sempre gli stessi".

Tra gli argomenti trattati la disfatta penta stellata alle ultime elezioni amministrative. “Il rapporto con il Movimento 5 Stelle è sicuramente ottimo. Il problema è un altro e riguarda i rappresentanti territoriali. Notiamo un’inconsistenza di fondo, le liste non sono abbastanza forti e i risultati elettorali lo dimostrano. Ben venga la sinergia, in fondo amministriamo insieme Napoli. Mi auguro, però, che a Torre Annunziata ci sia un partito più forte. Proveremo a fare un’alleanza di centro-sinistra nella speranza che l’anno prossimo arrivino risultati migliori per i penta stellati”.

Ma uscendo delle logiche politiche locali, arriva un’altra grande sfida per i dem: bloccare l’autonomia differenziata. “Bisogna sensibilizzare le persone su questa questione. Dobbiamo entrare nelle case della gente per far capire quanto sia dannoso il progetto di legge. Questo è il più grande scippo al sud dopo l'unità di Italia".

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