Torre Annunziata, la sorella del boss Gionta ai domiciliari grazie all’emergenza
Carmela era in carcere con l’accusa di usura e estorsione. Ancora stabili le condizioni di Carpentieri dopo il raid
07-05-2020 | di Gianluca Buonocore
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Sono ancora stazionarie le condizioni di Giuseppe Carpentieri. Il genero di Valentino Gionta è ancora in terapia intensiva all’ospedale Cardarelli di Napoli. Secondo i medici non è in pericolo di vita. Resta ancora da chiarire il movente del gesto, che è al vaglio del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Torre Annunziata.
L’uomo, 50enne, marito di Teresa Gionta, era affacciato al balcone della sua abitazione in corso Vittorio Emanuele a Torre Annunziata quando è stato raggiunto da alcuni colpi d’arma da fuoco. Carpentieri era uscito da poco, dopo aver scontato 27 anni di carcere per due omicidi commessi nel ’90.
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Come lui, nelle scorse settimane ha lasciato il regime di detenzione anche un’altra parente stretta del numero uno della cosca dei Valentini. Carmela Gionta, sorella del boss, è infatti ai domiciliari dal 9 aprile.
La donna, madre di Aldo Agretti, latitante arrestato nel 2016, era stata fermata e successivamente arrestata il 27 luglio del 2015 con l’accusa di usura ed estorsione aggravate dal metodo mafioso.
La Gionta aveva imposto anche dei tassi di interesse superiori al 120%, mettendo in ginocchio un imprenditore che poi decise di denunciarla. Nel 2017 era stata condannata in primo grado a 6 anni e 3 mesi di reclusione.
Ora ha lasciato il carcere di Vigevano, dov’era detenuta, ed è tornata anche lei a Torre Annunziata, sfruttando l’emergenza Coronavirus che ha portato nelle carceri lombarde all’uscita di 41 detenuti.
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