Torre Annunziata, la storia della boxe coperta da rifiuti
Cumuli di ‘monnezza’ gettata da incivili fanno da cornice al portone della palestra Zurlo. “Così non posso ospitare i giovani atleti campani”
05-04-2016 | di Raffaele Perrotta

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Si scrive ‘rifiuti’, si legge ‘disprezzo’. Non vi può essere altro sentimento se non questo che muove i cittadini a ‘sporcare’ i pochi pezzi di storia che sono rimasti a Torre Annunziata. Che sia quella tramandata dai ritrovamenti archeologici, piuttosto che quella degli uomini illustri nelle arti come nello sport, la storia oplontina viene ripetutamente messa nell’angolo e infangata anche da quei cumuli di rifiuti che fanno brutta mostra fuori al portone della ‘Boxe Vesuviana’. È l’associazione sportiva di pugilato del maestro Zurlo che, insieme alla ‘Pugilistica Oplonti’ di Bergamasco, ha regalato alla città gli atleti con i guantoni tra i più forti al mondo.
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Eppure, quel portone, varcato da chi ha indossato medaglie olimpiche o cinturoni da campione del mondo, è diventato da tempo ricettacolo di rifiuti di ogni genere gettati lì da alcuni primitivi: esseri viventi abituati agli usi e costumi delle caverne e che hanno difficoltà di adattamento ad un basilare vivere civile. “Ho chiesto a diversi uffici di poter disporre la pulizia di quello spazio anche perché sabato dovrebbero venire in città giovanissimi atleti da tutta la Campania. Nessuno può fare nulla. Se resta così, penso che lo faremo altrove”. Non è una resa quella del maestro Lucio ma un modo di manifestare l’impotenza anche rispetto allo scaricabarile burocratico-amministrativo che di certo non facilita la vita a chi ancora investe sul territorio.
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