Torre Annunziata. La storia di Vittoria, piena di speranza e straordinario coraggio
Il 9 dicembre torna al Supercinema di Castellammare il film prodotto da Nanni Moretti con Marilena Amato e Rino Scarica
30-11-2024 | di Rosanna Salvi
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“Appena ho visto Vittoria ho provato un’emozione fortissima. Dopo la morte di mio padre sognavo continuamente di avere una bimba tra le braccia. Era un segno e non potevo ignoralo. L’adozione è un percorso complesso, ma non ho mai perso la speranza. Mi è bastato guardarla per capire che non ci saremmo mai separate. Era fragile, denutrita e spaventata e nei suoi occhi leggevo solo il desiderio di essere amata”.
Marilena Amato e Gennaro Scarica faticano a trattenere le lacrime mentre ricordano il primo incontro con Vittoria. Dall’adozione al film. Ospiti nella nostra redazione ci lasciano entrare con delicatezza nella sfera più intima della loro vita. “Ci siamo accorti subito che avesse qualche difficoltà cognitiva perché faceva fatica a pronunciare il suo nome – spiega Marilena - Avremmo potuto cambiare idea e scegliere un’altra bambina, ma ovviamente non è successo. L’idea di affrontare una disabilità non mi spaventava affatto: doveva essere mia figlia punto e basta. Arrivata in Italia ha fatto subito passi da gigante perché la vera cura è l’amore”.
Marilena e Rino volano in Bielorussia. Hanno già tre figli maschi, ma manca ancora un tassello. Avviano l’iter e in sedici mesi portano a casa Vittoria che all'epoca, nel 2016, ha solo cinque anni. La loro storia attira l’attenzione di due importanti registi che decidono di trasformare quell’atto di coraggio in un film dal successo internazionale. “L’idea di recitare mi spaventava – spiega Rino – mia moglie aveva già lavorato con loro nel film ‘Californie’ e quindi non partiva proprio da zero, io invece sì. Quando mi dissero che avremmo partecipato al Festival di Venezia non ci volevo credere”.
E infatti i protagonisti del film sono proprio Marilena e Rino insieme ai figli. Lei parrucchiera con un salone a Torre Annunziata e lui falegname, sarebbero diventati attori a tutti gli effetti. “Quando Vittoria vide il film mi disse che aveva capito tutto, sapeva di essere stata adottata – spiega Marilena - Non scorderò mai le sue parole, mi disse: 'Mamma grazie, volevi una figlia femmina e hai combattuto tanto per avermi’. Queste sono frasi che porterò per sempre nel cuore”.
Diretto da Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman e prodotto da Nanni Moretti insieme a Lorenzo Cioffi, Giorgio Giampà e Rai Cinema, il film Vittoria tornerà di nuovo nelle sale il 9 dicembre al Supercinema di Castellammare
“Speriamo che un domani sia trasmesso anche a Torre Annunziata - precisa Marilena - Sono fiera che mia figlia cresca nella mia città e proprio per questo mi sarei aspettata maggiore attenzione da parte del sindaco Cuccurullo. Si parla della nostra terra solo quando accadono cose brutte, eppure noi siamo l’esempio che esiste anche una parte sana. L’amministrazione dovrebbe dare risalto a questa storia”.
E infatti stavolta Torre Annunziata non è teatro di sparatorie o faide di camorra. Stavolta all'ombra del Vesuvio si racconta una storia di speranza e straordinario coraggio. Un messaggio d'amore talmente efficace da diventare un film straordinario.
Ma il successo internazionale non ha stravolto le vite di Marilena e Rino. "Siamo quelli di sempre. Persone umili che portano avanti una famiglia lavorando ogni giorno – spiega Marilena - Non abbiamo fatto questo film per avere fama, bensì per lanciare un messaggio soprattutto a quei genitori che non riescono ad adottare o ad avere figli. Non arrendetevi mai, dovete crederci”. Rino si unisce all’appello della moglie e ne approfitta per sollecitare le istituzioni. “I costi eccessivi e gli infiniti iter burocratici non aiutano le coppie. Lo Stato deve andare incontro a questi futuri genitori e aiutarli il più possibile”.
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