Lacrime e un grande senso di vuoto. Oltre 500 persone questo pomeriggio hanno voluto dare l’ultimo saluto a Pietro Orofino, il 28enne di Torre Annunziata morto sabato notte, forse a causa di un arresto cardiaco, dopo essere stato rimandato a casa dai medici dell’ospedale di Boscotrecase.

Dopo la veglia funebre cominciata stamattina alla Basilica della Madonna della Neve, don Raffaele Russo, parroco rettore, ha celebrato la messa.

L’OMELIA. Significative l'omelia del Monsignore, che conosceva bene sia Pietro, che sua moglie e i suoi tre figli. “Era soprannominato da tutti “Il Gigante Buono” ed avevano ragione – ha affermato- Pietro aveva un senso di bontà straordinario. Alcune persone mi hanno fermato dicendomi che il Signore chiama a sé sempre i più buoni ed è vero. Lui era un padre giovane legato alla famiglia, stracciava la vita anche con il lavoro perché era un uomo dignitoso. Inoltre era sempre rispettoso, il suo sorriso donava pece e serenità. Ma dobbiamo tuffarci nella fede di Dio per trovare la forza di andare avanti. Pietro ci lascia comunque il grande insegnamento di diventare più fratelli con tanta voglia di perdonare. Arrivederci, perché ci vedremo nella luce di Dio”.

L’USCITA. Al termine della funzione la bara con all’interno il giovane 29enne è stata accompagnata fuori da parenti e amici, che hanno indossato una maglia con su scritto “Pietro rimarrai per sempre nei nostri cuori”. All’uscita un applauso lungo e commovente ha accompagnato il giovane, per l’ultima volta abbracciato dal suo rione.

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