Di seguito la lettera che Liberato Cafiero, fratello di Luigi, ha scritto all’associazione Libera di Torre Annunziata.

“Luigi ha vent’anni quando viene ucciso, il 21 aprile 1982.

È l'ultimo di quattro fratelli. Tra Luigi e me ci sono 12 anni di differenza. Per me è un esempio da seguire. Continuo a provare per lui un amore smisurato. Frequenta il Liceo Scientifico Pitagora. È indietro con gli studi: ha perso qualche anno a causa di una brutta pleurite, che lo ha tenuto per molto tempo lontano dai banchi di scuola. Ha superato gli scritti del concorso per diventare Carabiniere. Ha per l’Arma una grandissima ammirazione.

È buono, il mio Luigi, brillante, in gamba. Ama la famiglia e ne è riamato. Ama la vita!

Quel giorno prende l’auto… forse è proprio il colore della macchina a decretarne la morte… in via Settetermini… Io corro subito… Il suo viso è sereno, senza paura… Anche questo mi dà la convinzione che sicuramente riposa in pace.

È fidanzato con Annamaria. Si vogliono bene! La rivedo dopo vent’anni. Ancora oggi la sua camera è intatta. Tutto parla di lui. La sua foto giganteggia quasi a custodirla… per noi… per lui…

Il 21 marzo 2001, nella Giornata Nazionale in Memoria delle vittime innocenti delle mafie, organizzata da Libera proprio a Torre Annunziata, mi abbracciano don Luigi Ciotti,  Giuseppe Lumia, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Giancarlo Caselli, Procuratore della Repubblica di Palermo: mi sento al sicuro… Luigi vive di nuovo!

Gli studenti del Liceo Scientifico – Grazie ragazzi! - 4 o 5 anni fa, in una commemorazione alla presenza del giornalista Potenzieri, intitolano l'aula multimediale a Luigi, che rimane pur sempre un loro collega. Che bello sarebbe se via Settetermini fosse intitolata, anche solo in parte, a Luigi, che rimane pur sempre un cittadino di Torre”.

Liberato Cafiero

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