Contrastare il bullismo attraverso la pratica sportiva del Kung Fu. Tra le altre, è questa la mission a cui tiene in modo particolare Domenico Fontana, Maestro di Kung fu affiliato alla Fiwuk (Federazione Italiana Kung Fu), insegnante del MMA per la FIGMMA e istruttore di diverse discipline sportive riconosciute dal CONI nonché direttore tecnico dell’Associazione sportiva dilettantistica “Palmo D’Acciaio”, composta da giovani ragazzi con una grande passione per le arti marziali e per la loro cultura e tradizione, presente sul territorio vesuviano dal 2015.

“Ci rivolgiamo innanzitutto ai bambini, ma ci sono corsi per tutte le età”, chiarisce Domenico Fontana. “Nonostante il Kung Fu entri nella vasta categoria delle arti marziali, bisogna tenere conto che è soprattutto un’attività che può aiutare nello sviluppo complessivo del bambino. Questo perché nel Kung fu ai ragazzi non viene solo insegnato a combattere ma anche a mantenere la calma e l’equilibrio, a concentrarsi e ad affrontare situazioni difficili”.

I benesseri fisici nel praticare questa attività sono molteplici. Vengono allenati equilibrio e coordinazione, rendendo più elastici tendini e articolazioni. Il discorso poi di contrastare il bullismo riguarda la crescita dell’autostima: nei corsi di kung fu i bambini sono raggruppati per livello di cintura, non per età o popolarità. “I bambini più piccoli possono facilmente interagire con i bambini più grandi della stessa cintura – ha continuato Fontana -, con un confronto e uno scambio reciproco. Avanzando di cintura e facendo bene davanti ai loro coetanei durante gli esami, i bambini ottengono soddisfazione e una grande senso di appagamento e orgoglio. Le tecniche di auto difesa possono inoltre dare ai bambini più timidi un po’ di fiducia nei rapporti con i compagni di scuola. Sapranno di potersi difendere e questo li farà sentire più sicuri, al pari di un crescente rispetto verso gli altri”.

In una società che spesso registra episodi di bullismo e che spaccia come modello vincente l’arroganza e la maleducazione, il Kung Fu insegna ad avere rispetto per il Maestro, per i compagni “anziani” di allenamento che praticano da più anni e per i compagni “giovani” arrivati da poco; insegna a porre attenzione alla propria tecnica ed al proprio corpo; insegna infine a rispettare le ritualità presenti durante la pratica, a ringraziare sempre e ad avere rispetto del luogo di allenamento e delle attrezzature presenti in essa.

Dobbiamo però ricordare che il bullismo non è solo quello fisico, e il fatto di saper utilizzare le arti marziali potrebbe tutelare il bambino dalle prepotenze fisiche, ma potrebbe essere comunque vittima di bullismo psicologicosociale: emarginazione, isolamento, calunnie, accuse. “È per questo che diventa di fondamentale importanza acquisire, attraverso la pratica delle arti marziali ed un ottimo Maestro, una buona autostima – ha spiegato il maestro -. Un bambino con una buona autostima, infatti, difficilmente viene emarginato o preso in giro. Ogni risultato raggiunto è un gradino in più verso l’acquisizione di maggior sicurezza, fiducia in sé stessi ed autodisciplina. Praticando attività sportive, diminuisce anche il tempo che i bambini dedicano al computer, ai videogiochi, a internet e a tutte quelle “realtà virtuali” che riempiono la giornata dei nostri giovani, e regala al bambino o adolescente una vita sociale sana, facendolo sentire parte di un gruppo, di una Scuola – ha concluso - mettendolo in relazione con altri coetanei, con i quali può relazionarsi positivamente e soprattutto realmente nel presente”.


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