"Dopo il Pride a Torre Annunziata c'è stata una scia di odio contro la comunità LGBT+. Probabilmente dietro alcuni strati della nostra società si nasconde ancora una città omofoba. Un pride non basta, forse ne servono altri cento" - sono le parole di Danilo Di Leo, presidente dell’Associazione Pride Vesuvio Rainbow, in occasione dell’assemblea organizzata dopo l’attacco vile e offensivo contro il presidente provinciale dell’Arcigay Antonello Sannino.

Un’assemblea partecipata, numerosa, dove si sono alternativi interventi, riflessioni e punti di vista delle associazioni e movimenti, non solo della galassia LGBT+, ma anche del mondo civico cittadino.

“Non bisogna abbassare la guardia, la scritta omofoba all’esterno della sede di via Fusco non è un caso isolato – afferma uno dei presenti – ed è la stessa mano che lascia svastiche sui manifesti del Pride. C’è il rischio di un rigurgito al quale dobbiamo rispondere in maniera compatta”. “Perché proprio adesso? – si domanda un’altra attivista? Forse perché le nostre iniziative si fanno sentire sul territorio”. “Sembra di essere tornati indietro di 70 anni – gli fa eco un altro cittadino presente all’incontro – la scritta contro Antonello e la frase “no entry” all’ingresso della sede, fa ripiombare la nostra società agli anni in cui si lasciano scritte del genere davanti ai negozi degli ebrei. Ed è inquietante che tutto questo accade pochi giorni dopo la Giornata della Memoria”.

Un confronto serrato, che dura oltre due ore, con tanti altri interventi. A fine serata arriva anche il diretto interessato, Antonello Sannino, di rientro da Montevergine per la juta dei femminielli. “Vedere le immagini della videosorveglianza mi ha fatto male – afferma Sannino – mi ha fatto più male della scritta in sé. Lasciando questa frase all’esterno della nostra associazione, si è voluto colpire tutta la nostra comunità. Purtroppo c’è un filo che collega la frase contro di me con le svastiche disegnate sui nostri manifesti così come le scritte inneggianti l’odio e l’intolleranza. Bisogna essere vigili e non abbassare la guardia”.

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