Esprimo la mia solidarietà all’assessore Iavarone per il gesto che ha subito dal sindaco”. Quando il consigliere di Torre Annunziata, Davide Alfieri, durante l’ultimo consiglio comunale del 30 novembre, pronunciò queste parole, qualcuno credette che fosse una frase detta per alzare il tono della polemica, come spesso capita, tra opposizione e maggioranza. Con il senno di poi, l’azione del sindaco e l’espressione del consigliere si incastrano in un puzzle la cui forma ha sempre più senso.

Erano poco prima delle quattro di pomeriggio, l’assise era iniziata da un po’ e Iavarone era stato chiamato a spiegare la delibera 74, ‘Salvaguardia degli Equilibri e Assestamento Generale di Bilancio per l'Esercizio 2015/2017’. La iniziò a leggere, fu interrotto perché l’audio in sala faceva problemi, riprese e poi si fermò perché il primo cittadino, Giosuè Starita, gli tirò da sotto mano l’atto. Di qui la reazione di Alfieri e la risposta di Iavarone che provò a stemperare il momento.

Sembrava tutto passato, invece ecco pronta la lettera di dimissioni dell’ormai ex assessore al bilancio ed alle finanze dell’Ente oplontino. Tono accomodante, ringraziamenti al sindaco ed ai consiglieri e gli auguri di un buon lavoro. Eppure, quel gesto del sindaco è emblematico di quanto è accaduto pochi giorni dopo, quasi come dire “faccio io, fatti da parte”. Non è escluso che possa essere stata la goccia che abbia fatto traboccare il vaso anche se, riprendendo voci di corridoio, pare che Cirillo, il consigliere che ha garantito fino ad oggi la permanenza dell’ex delegato al bilancio, si sia compattato con Lucibelli e Papa pronti ad esprimere un nuovo assessore politico per il rimpasto reso ancor più imminente da queste dimissioni.

Come se non bastasse domani 5 dicembre, alle ore 8,30, è stato riconvocato il consiglio comunale perché quella delibera, la 74, era sbagliata. Nell’unico punto all’ordine del giorno, dopo una comunicazione del sindaco, l’assise dovrà esprimere il voto nuovamente su quell’atto votato appena pochi giorni fa e su cui c’era il parere positivo di Iavarone e del collegio dei revisori dei conti. Secondo indiscrezioni, si dovrebbe raggiungere a stento il numero legale di consiglieri per rendere valida la seduta.

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