“Al sindaco Ascione auguro di valutare bene ciò che fa bene alla città di Torre Annunziata”. Non disegna qualche stoccata al primo cittadino, l’ormai ex assessore al Patrimonio e al Bilancio Emanuela Cirillo.

Le sue dimissioni hanno scatenato un terremoto non da poco nella maggioranza. A distanza di qualche giorno ha così motivato sua decisione durante l'intervista rilasciat a lostrillone.tv. “Non c’era più possibilità di discutere su alcune delibere. E ciò è stato riscontrato sia dal mio consigliere di riferimento Pasquale Iapicca, che da altri. Alcuni atti, prima di portarli in Assise, sarebbe stato meglio approfondirli”.

Proprio Iapicca, esponente dell’Udc, è stato duro contro il vicesindaco Ammendola, delegato ai lavori pubblici, nella nota stampa diramata per motivare l’addio del suo assessore. “Le due delibere alle quali faceva riferimento ha lasciato in molti con l’amaro in bocca. Avevo proposto al sindaco di discuterle, perché alle volte non è importante il tempo ma che ci sia l’unità e la determinazione di tutti”.

Poi ha proseugito“Credo che c’è un’egemonia politica del Pd. Nel senso che sembra quasi una lesa maestà se qualcuno osa dire qualcosa in più. E in politica credo che questa non valga, perché il dialogo e necessario. Tutti hanno pari dignità e devono, con cognizione di causa, votare sull’approvazione degli atti”.

L’ex assessore prova a tergiversare quando deve parlare dell’operato di Ascione. “E’ una brava persona e in politica non sempre si può esserlo. Credo che lui abbia sempre avuto fiducia nei suoi assessori, ma in alcuni casi la difesa a spada tratta avrebbe potuto evitarla. I panni sporchi si lavano in famiglia e in camera caritatis avrebbe potuto risolvere questioni non rendendole pubbliche. Forse ha pensato che avrebbe potuto pensare di mancata fiducia e invece alla fine quello che è venuto fuori è stato peggio. Difendere sempre e comunque i propri figli può essere un errore”.

In un documento firmato da tutta la maggioranza c’è stato un dietrofront verso la gestione dell'ex sindaco Starita e un accordo per la ricandidatura di Ascione nel 2022. “Il documento programmatico è tutto e il contrario di tutto. Ci saremmo aspettati che si blindasse una nuova colazione, che avrebbe potuto sostenere il secondo mandato del sindaco Ascione. Il mio partito non ha ben inteso alcuni punti. CI sono allargamenti di maggioranza, con strani voti a favore. Una situazione che pare in continuo divenire e abbiamo ritenuto che si potesse fare a meno di noi”.

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