La tesi di laurea di Federica D’Andrea, studentessa di scienze dell’educazione all’Università di Salerno, è un nostalgico viaggio nel tempo. Dal Regno di Napoli all’età Moderna. Tra le pagine del suo elaborato è riassunta l’epoca d’oro dei pastifici di Torre Annunziata. “Sono sempre stata affascinata da questo mondo, sin da piccola. Bisogna capire che il passato è una risorsa preziosa. In estate sono centinaia i turisti che arrivano in città. Potremmo sfruttare l’occasione per creare laboratori in cui lavorare la pasta. In questo modo potremmo sia coinvolgere i giovani in un nuovo progetto che mostrare alle persone il passato splendente della nostra città”.

Federica, studentessa ventitreenne di Boscotrecase con il sogno di diventare insegnante, ha discusso la tesi di laurea in Storia della Famiglia in età Moderna. Il suo elaborato, innovativo ed originale, è un prezioso excursus storico sull'arte bianca oplontina. “Sono in tanti a non conoscere la storia della propria città ed è gravissimo – sottolinea la studentessa - Secondo me dovrebbero essere soprattutto i docenti ad avvicinare i ragazzi a questa tipologia di studio. Arte bianca, terme, scavi. Se i giovani capissero quante potenzialità ha la città, troverebbero la grinta per contribuire attivamente alla rinascita del territorio”.

Nella tesi di Federica, candidata ad essere un prezioso documento di consultazione, sono riportati dati straordinari che non lasciano dubbi sulla ricchezza dell'epoca. L'elaborato della studentessa dal titolo 'Società, economia e cultura territoriale: Torre Annunziata e la produzione della pasta in età Moderna' descrive minuziosamente le sfide affrontate dall'industria pastaia in quel periodo. In passato la città vantava più di cento pastifici. Poi lo scoppio di una crisi economica e industriale senza precedenti ha cancellato bruscamente lo splendore di un tempo. “Ad oggi, per fortuna, l'arte bianca non è scomparsa definitivamente. Alcuni pastifici storici, ad esempio Setaro, sono ancora una presenza forte e simbolica sul territorio. Potrebbe essere un'ottima idea mettere a disposizione i macchinari per creare laboratori dedicati alla lavorazione. Questa è un’arte destinata a rivivere e può giocare un ruolo centrale nel rilancio della città”.

Federica, grazie ad un’accurata ricerca storiografica e archivistica, ha messo nero su bianco il volto antico di Torre Annunziata. Un volto che nel presente è stato ripetutamente sfregiato dalla criminalità organizzata. “Stiamo vivendo un periodo difficile, questa inarrestabile decadenza è sotto gli occhi di tutti. Anche se non vivo a Torre Annunziata, sono innamorata di questa città e trascorro qui le mie giornate. Credo profondamente nelle sue potenzialità e so che può farcela. Sogno di diventare insegnante ma non mi immagino al nord o chissà dove. Il mio obiettivo è restare qui e darmi da fare per i giovani del mio territorio”.

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