Torre Annunziata. Era il 4 luglio 1986. Trent'anni fa, la camorra uccideva Luigi Staiano, imprenditore edile che si rifiutò di pagare il pizzo. Il presidio "Libera" di Torre Annunziata ne ha ricordato l'anniversario della morte in una nota.

"Era una afosa serata di luglio del 1986, quando in via Caravelli a Torre Annunziata il silenzio fu interrotto dagli spari dei killer che aspettavano l’imprenditore nei pressi del cantiere. Neanche il tempo di scendere dalla propria auto - scrive l'ex giudice Michele Del Gaudio, referente locale di "Libera" contro le mafie -  che fu freddato dai colpi di pistola di due giovani in sella ad una moto, con i volti coperti dai caschi. Luigi Staiano aveva solo 35 anni, era sposato con Angela Villani, giovane e bella come lui, ed era padre di Fabiola, una bambina di appena tre anni".

"Entrambe udirono i colpi da casa. Angela, che sapeva della denuncia del marito alla polizia, corse subito in strada e abbracciò Gigi per l’ultima volta. Fabiola non lo vide più ed è cresciuta nel ricordo di un sacrificio, che non ha mai dimenticato, neanche un giorno, ma con gli ideali e i sentimenti che quella privazione le ha trasmesso.Gigi fu il primo impresario a rivolgersi alle forze dell’ordine. Lo fece senza tentennamenti, subito dopo aver ricevuto le prime minacce estorsive. Si ritrovò solo, sostenuto solo da Angela. Fu quella solitudine a condannarlo a morte".

"La gran parte dei torresi - conclude la nota di "Libera" - non comprese il profondo e nobile significato della decisione di Gigi e ancora adesso lo seppellisce come uno che ha osato sfidare un potere troppo radicato e accettato per essere sfidato. E invece Libera, l’associazione antimafie, è intitolata proprio a Gigi! E a Lello Pastore, anch’egli ucciso per non aver voluto pagato il pizzo nel 1996".

"Grazie a loro oggi è impossibile che la camorra uccida per estorsione. Potrebbe accadere solo se la città fosse ancora insensibile al richiamo dei morti ammazzati ed isolasse la sua parte che ha scelto di fare da scorta civile a imprenditori e commercianti. L’associazione Antiracket Oplonti non è ancora partita, occorre tempo, cautela, riservatezza per essere efficaci, ma l’impegno preso il 23 novembre 2015, il giorno dell’anniversario di Lello, procede".

"Caro Gigi - conclude la nota di "Libera" - senza di te tutto questo non sarebbe stato possibile! Il tuo coraggio ci aiuti ad avere coraggio".

 

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