Torre Annunziata, libero ‘baby-pusher’. Per l’accusa “trasformò palazzo di via Commercio in market droga”
Torna a casa il 17enne che con un complice “spacciava protetto da telecamere e un portone blindato”
17-11-2015 | di Salvatore Piro
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Torna libero G.L., il 17enne baby-pusher di Torre Annunziata, arrestato lo scorso 27 ottobre dai carabinieri oplontini con circa 100 grammi di marijuana nascosti nei pantaloni. Per il pm del Tribunale dei minori di Napoli, Elvira Tortori, il ragazzino aveva trasformato un semplice palazzo di via Commercio in un “vero e proprio market della droga”. L’edificio, infatti, era controllato da un complesso sistema di videosorveglianza e blindato da un portone in ferro (chiuso agli altri residenti) per proteggersi dai blitz delle forze dell’ordine. Portone riaperto e telecamere sequestrate dopo il suo arresto.
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Accusa respinta in toto ieri dal Tribunale del Riesame. I giudici hanno infatti accolto la linea difensiva sostenuta dall’avvocato del presunto ‘baby-pusher’, Salvatore Irlando. Riesame che ha annullato l’ordinanza a carico del 17enne per “assenza dei gravi indizi di colpevolezza”. A processo, il pm Tortori aveva già chiesto di trasferire il ragazzino torrese in una comunità di recupero. G.L., lo scorso 30 ottobre, riuscì invece a ‘strappare’ la misura della 'permanenza' a casa della nonna, nel popolare rione Penniniello. Da oggi il minorenne torna libero in via Commercio.
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