Senza casa e sfrattati dall'hotel. Sono ore difficili per Bonaventura Conato e la sua famiglia. Lui, così come altri nuclei, hanno perso la loro casa nel crollo che avvenne los corso primo febbraio in via Castello. Da quel momento la strada è stata interdetta al passaggio veicolare e i lavori di messa in sicurezza, dopo essere partiti, sono stati bloccati dalla stessa ditta per motivi di sicurezza.

Nella settimana in cui è tornato d'attualità il problema dei palazzi pericolanti nel centro storico di Torre Annunziata, emerge anche una storia di disagio. Bonaventura viveva nella sua casa, al civico 31, assieme a sua moglie e ai tre figli. L'ultimo aveva appena 20 giorni la maledetta sera che vennero sfrattati. "Stamattina ho ricevuto una chiamata da parte del dirigente del Comune Nicola Anaclerio che mi ha detto che non potevo più usufruire dell'hotel che mi aveva riservato il Comune poiché erano finiti i soldi. Io ero lì da febbraio, ma non ci era garantito nulla. La mia famiglia ha dovuto mangiare in luoghi di fortuna per tutto il tempo".

Dopo aver letto l'ingiunzione si è anche recato alla caserma dei carabinieri. "Ho detto loro che sono costretto a tornare nella mia casa pericolante, perché non ho altro posto in cui andare. Ho un figlio piccolissimo e dobbiamo prenderci cura di lui in qualche modo".

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