"L'ho denunciato due volte. Ma era sempre colpa mia, ero troppo gelosa. Anzi, adesso abbiamo fatto pace". Prima è terrorizzata, va dai carabinieri e racconta di botte e minacce. Poi in Tribunale quando il compagno potrebbe uscire definitivamente dalla sua vita, lei cambia idea. E prova difenderlo nonostante i fatti. La vita di violenze e la paura che possa accadere il peggio. Non nega in un'aula di giustizia a Torre Annunziata quanto accadeva tra le mura di casa, semplicemente la ragazza di 22 anni di Torre Annunziata adesso che potrebbe liberarsene si assume la colpa di tutto: "Ero troppo gelosa". E ancora: "Qualche volta mi ha anche chiamata p..., ma avevo iniziato sempre io la lite".

Una prima denuncia nel 2018, a cui segue una retromarcia. Una seconda quando Antonio, 25 anni e precedenti per droga, le rende un inferno la quotidianità. Questa volta si va avanti, lui è accusato al processo di maltrattamenti in famiglia. E' lei che da testimone prova a ritirare tutto. Quell'uomo violento lo vuole ancora nella sua vita: "Abbiamo fatto pace".

"Non erano vere e proprie aggressioni. Cioè, ero io ad iniziare a litigare perché avevo scoperto un tradimento ed ero troppo gelosa. Forse ero un po' depressa dopo il parto, non ero in me. E quindi lui per fermarmi diciamo che mi aggrediva". Ma le botte sono continuate anche quando la ragazza aspettava un figlio. Picchiata da quel compagno entrato nella sua vita quando aveva solo 15 anni. Ora saranno i giudici a stabilire di chi sono le responsabilità per quel rapporto malato. Prima che accada qualcosa di cui la vittima potrebbe non avere la possibilità di pentirsi. 

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