"Il consiglio va sciolto per violazione della legge". E' la richiesta al prefetto di Napoli e al ministro dell'Interno che parte dalla minoranza di Torre Annunziata.

Sindaco solo e con una città paralizzata da un'inchiesta giudiziaria. Senza assessori, Ascione stretto tra il silenzio imbarazzato della sua maggioranza, gli attacchi dell'opposizione e le indagini sul suo ufficio tecnico con la finanza di casa al comune. L'ultimo blitz è di ieri mattina.

Azzerrata la giunta da una decina di giorni, nessuno lavora all'uscita dalla stasi mentre la crisi politica già in atto, da prima di Natale amplifica lo scandalo giudiziario che dall'arresto del capo dell'ufficio tecnico, Nunzio Ariano, prende i contorni di una seconda "tangentopoli oplontina" attorno al sistema Ariano.

Se i consiglieri di fiducia di Ascione spengono i telefoni e non esprimono posizioni pubbliche, è l'opposizione a tenere i riflettori puntati sulla vicenda che potrebbe avere sviluppi sia politici e giudiziari.

In una nota a firma di sei consiglieri comunali si chiede: "Dimissioni subito". La strada del "tutti a casa" per tornare a votare è sostenuta da Pierpaolo Telese, Raffaele Izzo, Pasquale Iapicca, Maria Teresa De Martino, Davide Alfieri e Ciro Alfieri. Nel frattempo il drappello della minoranza, che parla di "lockdown della democrazia", si rivolge direttamente alla Prefettura e al Ministro dell'interno Lamorgese: "Situazione grave. Chiedendo a gran voce la commissione d'accesso e, all'esito, lo scioglimento per gravi e persistenti violazioni di legge, nonchè l'impossibilità a garantire l'imparzialità e il buon andamento dell'amministrazione a causa dei condizionamenti".  

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