Torre Annunziata, mancata apertura della bretella. L’affondo di Sel a Starita
Secondo Napolitano: "Ennesima promessa non mantenuta del sindaco, come lo sblocca Torre"
19-12-2016 | di Redazione
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“Come ‘Alice nel paese delle Meraviglie’, il 19 dicembre è stato il giorno della non-inaugurazione della bretella che avrebbe dovuto alleviare il traffico dei mezzi pesanti sul territorio cittadino. Un’arteria difficilmente realizzabile nei tempi previsti”. A puntare il dito contro il sindaco di Torre Annunziata, Giosuè Starita, è il segretario di Sinistra Italiana, Massimo Napolitano, che evidenzia l’incongruenza tra l’annuncio dell’apertura della strada e lo stato di avanzamento dei lavori.
“Un altro degli annunci del primo cittadino che si rivela un bluff e, come uno dei personaggi del libro di Carroll, Starita il brucaliffo continua a vendere fumo mentre cerca di conviverci a mangiare il fungo magico. Ma i cittadini si sono svegliati da questo incubo e stanno iniziando a capire che si tratta di chimere come le promesse dell'aprile del 2015 quando annunciò lo sblocca Torre”.
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Di qui l’elenco delle ‘promesse’ fatte dal capo dell’amministrazione che secondo Napolitano non sono state mantenute. “Nel Penniniello – dice – doveva sorgere la sede della polizia municipale nel giugno del 2015. L'ex linea ferroviaria per Cancello doveva diventare una pista ciclabile e ciò avrebbe dovuto portare nuovo lavoro nelle ditte. Entrambe non realizzate”.
Ancora: “La bretella, così come l'escavo del porto, non è stata completata e nessun lavoratore oplontino è stato impiegato. Il restyling del water front della linea di costa non è mai partito e i fondi Jessica sono scomparsi. I fondi del contratto di quartiere del quadrilatero carcere sono andati perduti e Palazzo Fienga è diventato un monumento all'inefficienza. Il centro commerciale Oplonti è servito solo ad arricchire costruttori e consulenti. Il lido Sanata Lucia rimane un monumento all'orrore e agli errori”. Infine: “La clausola speciale dell'assunzione di torresi per le ditte che vincevano gli appalti pubblici è rimasta lettera morta”.
Un quadro a tinte fosche quello presentato dal numero uno di SI, secondo il quale si tratta del “libro nero del decennio Starita che contiene ancora molti altri capitolo. Siamo sicuri – conclude – che anche l’ultima sua promessa, quella che tornerà a fare l’avvocato a fine mandato, non verrà rispettata”.
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