TORRE ANNUNZIATA. Nuova mazzata per il "boss poeta" Aldo Gionta: stavolta, dopo il rinnovo del 41-bis, gli viene cancellato anche l'indulto.

La Corte d'Appello di Napoli, su richiesta della Procura Generale, ha deciso di cancellare tutti i benefici ottenuti dal figlio di don Valentino grazie all'indulto. Indulto firmato nel 2006 dall'allora ministro Clemente Mastella.

Aldo Gionta, in virtù di quel provvedimento, ottenne uno sconto di 3 anni sulla detenzione in carcere. Il boss dovrà quindi scontare per intero i 36 mesi prima "abbonati" e relativi alla condanna per l'omicidio di Costantino Laudicino, nel '92 vittima innocente della camorra torrese. La relativa condanna, ai danni di Aldo Gionta, divenne definitiva nel '99.

Meno di un mese fa, sempre per Aldo Gionta, il Tribunale di Sorveglianza di Roma aveva chiesto di prorogare per 2 anni il regime del carcere duro. Secondo i magistrati, il "boss poeta", 44 anni, attualmente detenuto ad Opera (Milano), è ancora pericoloso e potrebbe comunicare con l'esterno.

Per lui, che nel 2007 scrisse pure un libro, "Aldulk il poeta ribelle" - in copertina uno spadaccino ed all'interno 70 pagine che ripercorrono le tappe di una vita "sotto la tortura del 41 bis" - non potrebbe configurarsi altro tipo di regime detentivo.

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