Torre Annunziata. Mazzata per il boss Aldo Gionta: indulto cancellato
Dopo la proroga del 41-bis, i giudici ordinano 3 anni di carcere per l'omicidio Laudicino
14-12-2016 | di Alessandro Genovese
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TORRE ANNUNZIATA. Nuova mazzata per il "boss poeta" Aldo Gionta: stavolta, dopo il rinnovo del 41-bis, gli viene cancellato anche l'indulto.
La Corte d'Appello di Napoli, su richiesta della Procura Generale, ha deciso di cancellare tutti i benefici ottenuti dal figlio di don Valentino grazie all'indulto. Indulto firmato nel 2006 dall'allora ministro Clemente Mastella.
Aldo Gionta, in virtù di quel provvedimento, ottenne uno sconto di 3 anni sulla detenzione in carcere. Il boss dovrà quindi scontare per intero i 36 mesi prima "abbonati" e relativi alla condanna per l'omicidio di Costantino Laudicino, nel '92 vittima innocente della camorra torrese. La relativa condanna, ai danni di Aldo Gionta, divenne definitiva nel '99.
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Meno di un mese fa, sempre per Aldo Gionta, il Tribunale di Sorveglianza di Roma aveva chiesto di prorogare per 2 anni il regime del carcere duro. Secondo i magistrati, il "boss poeta", 44 anni, attualmente detenuto ad Opera (Milano), è ancora pericoloso e potrebbe comunicare con l'esterno.
Per lui, che nel 2007 scrisse pure un libro, "Aldulk il poeta ribelle" - in copertina uno spadaccino ed all'interno 70 pagine che ripercorrono le tappe di una vita "sotto la tortura del 41 bis" - non potrebbe configurarsi altro tipo di regime detentivo.
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