TORRE ANNUNZIATA. Gridando “Io sono Allah”, con in mano un masso di 3 chili, ha minacciato suo padre: è finito in manette con l’accusa di maltrattamenti in famiglia G.R., 29enne oplontino, che per i carabinieri di Torre Annunziata non sarebbe nuovo al folle gesto. Più volte infatti il giovane, il cui arresto è stato convalidato oggi con rito direttissimo in Tribunale, avrebbe mandato all’ospedale i propri genitori.

LA VICENDA. Il 29enne è sceso di casa con il masso in mano, raggiungendo il papà sul luogo di lavoro. Le urla del ragazzo hanno immediatamente attirato l’attenzione della folla in centro. Alcuni residenti hanno così chiamato i carabinieri di Torre Annunziata. Le forze dell’ordine hanno protetto la vittima, facendola salire su una “gazzella”. La furia di G.R. non si è placata: ha scagliato il masso contro il padre, ferendosi a sua volta. Dopo le cure del caso, ricevute all’ospedale “S.Anna” di Boscotrecase, il 29enne è stato arrestato.

IL PROCESSO. Anche in Aula G.R. ha dato in escandescenza, assistendo alla convalida del proprio arresto disteso in gabbia ed inveendo contro tutti. In particolare contro il giudice ed il pm. Il legale del ragazzo, l’avvocato Luciano Bonzani, ha chiesto una perizia psicologica per stabilire la capacità di stare in giudizio dell'imputato. Il perito riceverà l’incarico dal giudice il prossimo 11 febbraio. Dovesse arrivare una risposta negativa, per G.R. si aprirebbero le porte di un centro psichiatrico specializzato.

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