“Questa è una sentenza che chiude una disgrazia: la morte di un ragazzo che, a soli 17 anni, era in sella al proprio scooter. Nessuno ha mai parlato di omicidio volontario. Ma, prima di salire in macchina, tutti dovremmo ricordarci del codice della strada”. E’ il commento in tribunale dell’avvocato Salvatore Calamita, co-difensore - assieme al legale Anna Amoruso – dei genitori e dei 3 fratelli di Salvatore Guida, l’adolescente di Torre Annunziata morto il 6 giugno 2011 in seguito al violento impatto con una “Citroen C3 in sosta – secondo la ricostruzione dell’accusa - in verso contrario al senso di marcia” in via Vittorio Veneto, all’altezza dell’ex supermercato ‘Conad’, poco distante dal casello autostradale in zona sud.

LA CONDANNA-IL PROCESSO. Alla guida dell’autovettura quel giorno c’è uno stimato medico di Trecase, P.V., all’epoca 59enne, finito alla sbarra per omicidio colposo e condannato oggi dal giudice a 7 mesi (pena sospesa, a fronte di una richiesta a 2 anni del pm). Giudice che ha inoltre imposto al dottore una provvisionale da 25mila euro, immediatamente esecutiva, in favore dei parenti del ragazzino, parti civili a processo. Il risarcimento danni, invece, sarà liquidato in sede civile.

Il processo per la morte di Salvatore Guida, tra continui ‘valzer’ di giudici e indagini durate quasi 5 anni, aveva corso un serio rischio prescrizione. Rischio evitato il 4 aprile scorso quando, in tribunale e dopo l’ennesimo cambio di toga, le parti prestarono il consenso al recupero degli elementi di prova già acquisiti.

Proprio il 4 aprile i consulenti dell’accusa, che eseguirono l’autopsia sul corpo della vittima, spiegarono al giudice in modo freddo, con tono quasi ‘glaciale’, il perché della morte del ragazzino. “Salvatore Guida morì per un trauma cranioencefalico chiuso. Poi sopraggiunse un edema cerebrale, il giovane entrò in coma irreversibile. Non ci fu nulla da fare”.

L’INCIDENTE. Lunedì 6 giugno 2011. E’ un pomeriggio tranquillo, scorre via come tanti altri in via Vittorio Veneto. Salvatore Guida è a bordo della sua moto ‘Honda Sh 125’. Indossa il casco, ma s’imbatte in quella Citroen C3 che – come scriverà il pm nella richiesta di rinvio a giudizio - è “in sosta in verso contrario al senso di marcia”. Il dottore alla guida dell’auto – secondo la ricostruzione del pm - “effettua una manovra di immissione in direzione Napoli…omettendo di dare la precedenza ai veicoli in marcia normale”. Salvatore, 17 anni, prova a evitare l’impatto tra la parte anteriore del suo scooter e quella destra, sempre anteriore, dell’autovettura. Non ci riesce e si scontra con la Citroen.

Il ragazzo cade, batte la testa sull'asfalto. Il colpo è fatale. Trasportato all’ospedale ‘San Leonardo’ di Castellammare di Stabia, le sue condizioni appaiono drammatiche. Salvatore Guida è traferito al nosocomio di Nocera Inferiore. Lì, il 17enne subisce un delicato intervento chirurgico alla testa. Per giorni i medici le provano tutte, tenendolo in rianimazione sotto stretta sorveglianza. Dopo 4 giorni, il ragazzino muore per “un trauma cranioencefalico chiuso, con associata frattura della squama dell’occipitale sinistro”.

La notizia arriva il giorno dopo la marcia di preghiera che i suoi amici, sperando nel miracolo, organizzano in corteo per ricordare le vittime della strada. Il miracolo invece non avviene. I genitori di Salvatore Guida, l’11 giugno 2011, decideranno per l’espianto dei suoi organi.        

Sondaggio


Risultati



Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"