Torre Annunziata, morì in sala parto. Il pm chiede la “proroga dell’inchiesta” sul decesso di Maria D’Ambrosio
La giovane mamma aveva 37 anni. La tragedia il 12 novembre all’ospedale di Boscotrecase
23-05-2015 | di Salvatore Piro
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E’ possibile svolta nelle indagini sulla morte di Maria D’Ambrosio, la mamma 37enne di Torre Annunziata, deceduta il 12 novembre scorso all’ospedale di Boscotrecase. “Complicazioni sorte nel corso della sua quarta gravidanza”, il motivo ufficiale del decesso, almeno per l’autopsia eseguita sul corpo della giovane torrese. A morire in quella tragica notte anche la piccola Francesca, la bimba che nemmeno il disperato tentativo di cesareo, dopo dodici ore di calvario per Maria in sala parto, riuscì a salvare.
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Oggi, la svolta nell’inchiesta (sono otto gli iscritti nel fascicolo aperto in Procura per omicidio colposo, 3 medici, 4 infermieri ed un’ostetrica dell’ospedale “S. Anna”) potrebbe legarsi a una controperizia presentata dai medici di fiducia nominati dall’avvocato della famiglia D’Ambrosio, Mauro Porcelli. Gli esami del professore Maurizio Guida e del medico legale Concetta Battimelli avrebbero infatti evidenziato delle «possibili anomalie» all'interno della cartella clinica, acquisita dal pm dopo la tragedia.
Anomalie che sarebbero incompatibili con la causa della morte, emersa invece dai risultati dell’autopsia eseguita il 15 novembre sul corpo di Maria D’Ambrosio dai periti dell’accusa (il professore Claudio Buccelli, l'anatomopatologo Antonino Mirabella e il ginecologo Giuseppe Botta).
Il pm titolare dell’inchiesta, Antonella Lauri, vuole ora vederci chiaro. Per questo, ha appena disposto una proroga di sei mesi delle indagini sul caso.
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