TORRE ANNUNZIATA. Si svolgerà giovedì 15 dicembre al cimitero di Castellammare di Stabia l'autopsia sul corpo di Michele Matrone, 34 anni, muratore di Torre Annunziata, morto lunedì pomeriggio dopo un breve ricovero all'ospedale di Boscotrecase (qui e nel link in basso).

Sul caso, il pm della Procura oplontina, Emilio Prisco, ha aperto (atto dovuto) un fascicolo d'inchiesta per omicidio colposo. Fascicolo che, al momento, resta aperto contro ignoti. Decisivo, per lo sviluppo delle indagini, sarà infatti l'esito dell'esame autoptico.

Domani, mercoledì 14 dicembre, la pubblica accusa, su richiesta degli avvocati Fabio Solimeno e Salvatore Calamita (che assistono la madre, il padre, la sorella e la fidanzata convivente della vittima), conferirà l'incarico ad un perito di parte. Anche la famiglia Matrone assisterà all'autopsia tramite un medico legale di fiducia. Si tratta del dottor Antonio Lombardi, chirurgo di Torre del Greco. 

A rischiare l'iscrizione nel registro degli indagati sono in 3: un medico d'urgenza, un anestesista ed un radiologo. Tutti avrebbero assistito Michele Matrone, residente con la sua compagna in via Roma, giunto alle ore 13.05 al pronto soccorso dell'ospedale "S. Anna" con febbre alta e presunti problemi respiratori.

LA TESTIMONIANZA. Maria, la sorella di Michele, dopo il decesso del fratello ha sporto denuncia ai carabinieri della stazione di Trecase. Oggi, anche attraverso i suoi avvocati, grida il proprio dolore.

"Michele era sanissimo, è morto in circostanze più che sospette. Mi ero accorta che avesse un infarto in corso, ma in ospedale gli hanno fatto un lavaggio. Inserito l'ago, mio fratello è morto poco dopo. Voglio sapere perchè, chiedo solo giustizia e che sia fatta piena luce sulla vicenda". Sul presunto caso di malasanità farà luce soltanto l'inchiesta aperta dalla magistratura.

Maria, nel frattempo, ha raccontato ai carabinieri di "aver chiesto ad una dottoressa di intubare Michele. Lei ha risposto che non poteva, serviva un esame TAC. Poi gli hanno somministrato due farmaci, con due siringhe diverse per endovena sui polsi". Cure che, purtroppo, non hanno evitato la morte del 34enne muratore. E' l'unica certezza. Soltanto le indagini sveleranno anche il perchè.      


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MEDICO INDAGATO

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