Di nuovo sangue a Torre Annunziata. La città, ancora sconvolta dall’omicidio di Maurizio Cerrato, è costretta a scrivere un’altra pagina di cronaca nera. Ieri sera in via Gino Alfani, cuore della movida, un 17enne è stato gambizzato.

Il tutto è avvenuto mentre la zona era ancora gremita di ragazzini, che a ridosso del coprifuoco si accingevano a terminare il primo weekend “giallo” dopo mesi di reclusione per l’emergenza pandemica.

Invece, quella che doveva essere una domenica di graduale ritorno alla normalità si è trasformata in una serata con fuggi fuggi generale.

Secondo la ricostruzione della vittima, V.P. 17enne con precedenti per spaccio e consumo di stupefacenti, sarebbe stato aggredito da due persone, mentre era in sella uno scooter. Obiettivo dei rapinatori proprio la sua ‘due ruote’. Un tentativo poi fino con spari e la corsa all’ospedale di Castellammare e il successivo trasferimento al Cardarelli di Napoli. Le condizioni del 17enne non destano comunque preoccupazzioni.

Le parole del giovane, però, non hanno convinto gli agenti del commissariato di Torre Annunziata, guidati dal primo dirigente Claudio De Salvo.

Troppe le zone d’ombra nel racconto del ragazzo gambizzato. E anche questa volta, così come avvenuto per l’omicidio di via IV Novembre, nessuno ha visto nulla malgrado l’altissima presenza di persone in quel frangente.

“E’ arrivato il momento di reagire e di non abbassarsi” aveva affermato il vescovo di Napoli Mimmo Battaglia, proprio ai funerali di Cerrato. Ma a distanza di appena sette giorni l’indignazione e lo sconcerto a Torre Annunziata sono già svaniti nel nulla. La città continua a girarsi dall’altra parte.


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