Torre Annunziata, neonato morto ad un mese dal parto: 'Inaccettabile archiviare, vogliamo giustizia'
La famiglia contro la decisione della Procura
04-11-2024 | di Rosanna Salvi
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“Questa tragedia ha sconvolto per sempre la vita di Rachele e Ludovico, due giovani di Torre Annunziata privati della gioia di diventare genitori. Non siamo d’accordo con la decisione della Procura di archiviare il caso. Andremo avanti affinché emerga la verità sui motivi che hanno portato alla morte del piccolo Salvatore”.
A dichiararlo è l’avvocato Gennaro Ausiello, legale di fiducia di Rachele Commesso e Ludovico Abrunzo, genitori del neonato morto lo scorso marzo a un mese dal parto. Dopo cinque lunghi mesi di attesa è stata depositata la perizia sull’esito dell’autopsia effettuata sul corpo del piccolo Salvatore. Secondo la Procura di Torre Annunziata l’equipe dell'ospedale San Leonardo di Castellammare non ha alcuna responsabilità su quanto è accaduto.
“I nostri consulenti sono arrivati a conclusioni del tutto opposte rispetto alla Procura. Sono emerse fortissime discordanze sull'interpretazione dei tracciati. I loro periti ritengono che non ci sia alcun quadro allarmante. Per noi, invece, è evidente quanto fosse già grave la situazione – spiega l’avvocato Ausiello - Inoltre, la signora Rachele non è stata monitorata negli ultimi dieci minuti prima del parto. Eppure la sua era considerata una condizione delicata. Com’è possibile che manchino gli ultimi tracciati nella cartella clinica?”.
Alcuni retroscena sulla tragedia sono stati illustrati questa mattina nella sala attigua alla Chiesa di San Michele a Rovigliano nel corso di una conferenza stampa. L’avvocato Ausiello e i genitori del piccolo Salvatore hanno espresso il loro punto di vista puntando i riflettori su determinati particolari. “Secondo i nostri consulenti il battito del piccolo Salvatore stava rallentando sempre di più. Un dettaglio significativo che già faceva intuire la drammaticità della situazione", conclude il legale della famiglia. Al fianco della famiglia anche il senatore Orfeo Mazzella, presente alla conferenza stampa.
Rachele ha partorito a febbraio dopo diversi tentativi di induzione al parto. Il feto aveva ormai raggiunto le 42 settimane, ben oltre la soglia minima. Appena nato il piccolo Salvatore ha avuto un arresto cardiaco che ha provocato gravissimi danni al cervello. Il neonato, ricoverato in terapia intensiva, è morto dopo un mese.
“Non abbiamo dubbi sull’operato della Magistratura e abbiamo piena fiducia. Riteniamo però che sia necessario fare ulteriori approfondimenti investigativi. Basti pensare che cordone ombelicale e placenta non sono stati refertati. Ci sono ancora troppe ombre e vogliamo avere la piena certezza di ciò che è accaduto”, conclude l’avvocato Ausiello.
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