Torre Annunziata. Un nodo blu, colore simbolo del bullismo. E' un nodo stretto, odioso, "antipatico", per dirla con gli studenti delle Medie. Quel nodo stringe due polsi: appaiono impotenti, rassegnati. A cingerli sono delle braccia, stavolta ben salde. Tirano con forza, quelle braccia "antipatiche". E fanno male. Davvero.

Tutto è descritto da una foto, semplicemente intitolata: "Un nodo antipatico. Sciogliamolo insieme". E' il bullismo "visto" con gli occhi di 22 ragazzini della 1^L della Scuola Secondaria "Pascoli" di Torre Annunziata. L'unico scatto, ideato, studiato nei particolari ed infine ingigantito dai 22 ragazzini torresi - al termine di un ampio percorso didattico sul tema della legalità, curato dalle due docenti dell'Istituto di via Tagliamonte, Loredana Trisante ed Anna Pisacreta - ha vinto il primo premio al concorso fotografico regionale "Legalità a scuola...coi suoi mille volti".

A decretare la vittoria della scuola di Torre Annunziata, lo scorso 20 marzo presso l'Istituto "Aganoor-Marconi" di Napoli, una giuria presieduta dal noto fotografo partenopeo Fernando Alfieri. A ricevere dalle sue mani la targa del vincitore, invece, il dirigente scolastico della scuola "Pascoli", Daniela Flauto. "Credo nella scuola del fare, dell'inclusione, soprattutto in una città difficile come la nostra, spesso raccontata solo come territorio di camorra - il commento della preside - . E' per questo che da 6 anni, ormai, anche grazie al prezioso contributo delle forze dell'ordine, ogni giorno provo a diffondere tra i nostri ragazzi la cultura della legalità".

A testimoniare il connubio vincente, l'incisivo messaggio lanciato agli studenti delle Medie, nel corso di un convegno svoltosi sul tema all'interno dell'Auditorium dell'Istituto "Pascoli", dal comandante del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata, Andrea Rapone. "La lotta al bullismo ed al cyber-bullismo - così il militare ai giovani - parte soprattutto da una corretta informazione. Troppe volte, infatti, i ragazzini credono che determinati atteggiamenti, gesti, azioni spesso fatte pure in pubblico, rappresentino delle semplici bravate. Attenzione. In realtà, in molti casi, si commette un reato odioso".        

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