TORRE ANNUNZIATA. Nessuna risposta al giudice in venti minuti di domande serrate. Neppure su quella Renault Twingo consegnatagli - secondo il pm - dalla sua vittima per non farsi travolgere da tassi usurai del 5% mensili e pari al 60% annui. Salvatore Gallo (28 anni, in foto), nipote di Pasquale "o' Bellillo", il fondatore del clan dei Cavalieri e figlio di Francesco, entrambi in carcere, resta ai domiciliari. Questo l’esito dell’interrogatorio di garanzia, svoltosi oggi presso il Tribunale di Napoli a carico del nipote dello storico capoclan. Salvatore Gallo, assistito dai legali Giuseppe De Luca e Gennaro Maresca, si è così avvalso della facoltà di non rispondere.

LE ACCUSE. Gallo finì in manette lunedì scorso, dopo il blitz dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, che arrestarono il 28enne per usura ed estorsione aggravate dalla finalità di aver avvantaggiato un clan. Per l’inchiesta - coordinata dalla Dda di Napoli – un imprenditore di Torre Annunziata finì nella “rete” di Salvatore Gallo, chiedendogli un prestito di 20mila euro. Al nipote di Pasquale “o’ bellillo”, l’uomo sarebbe riuscito a restituirne 14mila.

La vittima, secondo l’accusa, tentò poi di saldare parte degli interessi con la cessione della sua Renault Twingo. Ma Salvatore Gallo, in un colloquio intercettato dai carabinieri, è esplicito. La rata può abbassarsi ad un'unica condizione: l'uomo deve ancora 16.500 euro e potrebbe 'scontarne' 6.500 con la cessione di un'altra sua vettura a persona indicata da Gallo; secondo il gip a Gallo, per intimidire la sua vittima, basta il peso del suo cognome: “mio padre sta avendo problemi... I miei fratelli... Mi servono i soldi per gli avvocati ... Due bagni e ci vediamo a settembre.... Vi ho dato i soldi, voglio i soldi".  

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