TORRE ANNUNZIATA. “Non è evaso dagli arresti domiciliari, va assolto”. O meglio. Lo ha rifatto, sì, ma solo per una “giusta causa”: per salvare un imbianchino, che stava per cadere da una scala. Da imputato ad “eroe per caso” in un giorno. Strano il destino di Francesco Cirillo, il 52enne con precedenti di Torre Annunziata, beccato dai carabinieri di Trecase all’esterno della sua abitazione. Lì, Cirillo non poteva proprio starci: sta infatti scontando in casa una pena a due anni e mezzo per tentata estorsione.

L’accusa aveva chiesto per il 52enne (non nuovo ad episodi di evasione, l’ultima nell’ottobre 2014) la condanna ad un anno e due mesi di reclusione. Richiesta respinta dal giudice, che ha invece assolto in pieno l’uomo, difeso dall’avvocato Michele Riggi. Verdetto probabilmente motivato da quella sorta di “pronto soccorso” verso l’imbianchino che, perso l’equilibrio sulla scala, chiedeva aiuto a due passi dall’abitazione di Cirillo e col pennello ancora in mano.

IL PRECEDENTE. Francesco Cirillo è noto alle cronache locali perché nel 2012 aggredì Umberto Starita, fratello-ristoratore del più famoso Giosuè, sindaco di Torre Annunziata. Il 52enne fu arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentata estorsione e lesioni personali. Cirillo, dopo aver pranzato nell’ex locale di Starita (una pizzeria in via Prota, ndr), provò infatti a non pagare il conto: ne nacque una colluttazione. Il fratello del sindaco torrese, visitato al pronto soccorso di Boscotrecase, riportò lesioni all´orecchio guaribili in 15 giorni.

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