Torre Annunziata. Svolta nell'inchiesta sulla notte di piombo vissuta in via Roma, e che due giorni fa ha provocato la morte di Alberto Benvenuto Musto, 32enne nella foto con precedenti per droga, ma ufficialmente non legato ai clan della camorra.

In attesa di scovare i due killer, entrati in azione a volto coperto nei pressi di un negozio cinese di casalinghi, i carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia di Torre Annunziata (tenente colonnello Leonardo Acquaro - capitano Andrea Rapone) hanno fermato il 33enne Antonino Commesso, amico di Musto e in compagnia della vittima al momento dell'agguato.

In casa sua e della moglie, Giuseppina Nasto, anche lei finita in manette e così come il marito in attesa della necessaria convalida dell'arresto, i Militari hanno sequestrato diverse dosi di droga. Entrambi - secondo le prime ipotesi ancora al vaglio degli inquirenti - spacciavano in zona sud. Musto è stato freddato proprio sotto l'abitazione occupata dai due coniugi.

Il fermo di Commesso e di sua moglie alimenterebbe la principale pista battuta dai carabinieri per spiegare l'omicidio. Il delitto sarebbe maturato negli ambienti dello spaccio cittadino: un probabile regolamento di conti per una partita di droga mai pagata. Forse, Alberto Musto non era il vero obiettivo dei sicari.   

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