L’ordine degli avvocati di Torre Annunziata ha una nuova commissione Pari Opportunità. L’organismo (composto da Angela Aiello, Teresida Carola, Angela Cecconi, Daniela Coviello, Marica Donnarumma, Marialuisa Faraone Mennella, Gennaro Marrazzo, Rosa Pepe, Daniela Pontecorvo, Antonetta Russo, Gianmichele Scarfato, Veronica Solvino, Marilisa Somma e Raffaele Vingiani) è stato eletto a seguito delle votazioni svoltesi nella giornata di martedì 20 novembre che hanno fatto registrare un autentico successo in termini di partecipazione, visto che alle urne - allestite presso il tribunale oplontino - si sono recati quasi 700 aventi diritto (per l’esattezza 680). “Una grande partecipazione – è il commento del presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata, Luisa Liguoro – che sottolinea l’importanza delle donne nel nostro settore”.

Prova ne sia il convegno, svoltosi ieri dal titolo “La donna in… difesa della donna” al quale hanno partecipato, oltre a Luisa Liguoro, anche il presidente della fondazione forense Enrico De Nicola, Gennaro Torrese; il presidente del tribunale di Torre Annunziata, Ernesto Aghina; il consigliere segretario dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata, Ester Di Martino; il presidente di “Libera dalla violenza” ed esperta di prevenzione e contrasto ai reati di genere, Libera Cesino; il sostituto procuratore di Torre Annunziata Bianca Maria Colangelo; il dirigente del commissariato di polizia di Castellammare di Stabia, Vincenzo Gioia; il presidente della commissione Pari opportunità della Regione Campania Natalia Sanna; il componente della commissione Difesa della Camera, Maria Tripodi; l’avvocato del foro di Torre Annunziata, Nino Longobardi.

Nel corso del convegno è stata data lettura anche di un messaggio di saluto inviato da Vittoria Doretti, ideatrice del protocollo “Codice rosa”. “Purtroppo la massima espressione della violenza di genere – è il pensiero di Gennaro Torrese, presidente della fondazione forense Enrico De Nicola – è nella famiglia. Ecco perché bisogna rivolgere l’attenzione soprattutto verso la famiglia. Il codice rosso come nuova legge è sicuramente ottima, ciò che manca sono però i fondi, perché per tali interventi di protezione verso chi subisce violenza ancora non ci sono riferimenti finanziari per coprire le spese necessarie ad intervenire secondo gli indirizzi della nuova legge”.

“Questo è un argomento su cui siamo molto sensibili – chiosa Luisa Liguoro – promuovendo negli anni eventi sul territorio e nelle scuola mirati a condannare gesti di violenza nei confronti delle donne”.

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