Torre Annunziata, nuova vita per Villa Cesarano: ospiterà anche ucraini in fuga dalla guerra
L'ex rifugio del boss Ferdinando sarà un albergo della gioventù e non solo
05-04-2022 | di Gianluca Buonocore
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E’ incominciata la nuova era di Villa Cesarano. Il bene rcuperato in via Andolfi a Torre Annunziata diventerà una comunità per ragazzi. Ma non solo. Verranno anche ospitati ucraini in fuga dalla guerra e dalle bombe della Russia.
A darne l’annuncio è stato Nello Tuorto, Presidente dell’Associazione Antiracket e Antiusura Cinetica Onlus. L’Albergo Libera Gioventù: luogo di incontri, di culture, di memorie e di ricerche consta di una ventina di posti letto suddivisi sui due piani dello stabile. Inoltre all’esterno è stata anche creata una mostra fotografica sulla camorra, grazie alla collaborazione del giornalista e scrittore Bruno De Stefano.
L’evento è stato organizzato dall’Associazione Finetica Onlus e dalla Cooperativa Sociale Metanova, assegnataria del bene, in collaborazione con il Comune di Torre Annunziata. Quest’ultimo rappresentato dal commissario prefettizio Antonio D’Acunto, alla sua prima uscita pubblica ufficiale.
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Varie le autorità presenti questa mattina. A cominciare dal vescovo di Nola, monsignor Francesco Marino, che ha provveduto alla benedizione finale.
Tra i vari interventi anche quello di don Ciro Cozzolino, referente del presidio Libera di Torre Annunziata. “E’ un segnale importante senza trionfalismi. Si può avere una città diversa, ma ci vuole un agire insieme. Bisogna uscire dalla cultura dell’io per andare verso quella del noi. E’ questa la grande sfida del recupero del bene confiscato. Non è la vittoria delle istituzioni o dell’anticamorra. A questo risultati si è aggiunti arrivandoci tutti assieme”.
Chiosa anche da parte di Mario Casillo, consigliere regionale e capogruppo del Pd. “Abbiamo bisogno di dare segnali di positività su questo territorio. L’iniziativa odierna è importante bisogna dare speranza ai cittadini del comprensorio e far capire che lo Stato c’è. E lo dimostra la presenza di oggi delle istituzioni che credono in un territorio che sta attraversando un periodo difficile. Evidenziando come la legalità sia l’unico strumento di rinascita”.
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