Rilanciare Torre Annunziata puntando sulla riqualificazione dell'area portuale e, in linea generale, sul Piano Urbanistico Comunale. Alla Commissione Prefettizia il difficile compito di rilanciare la città. Intanto, crescono i dubbi di associazioni e sindacati sull'efficacia dell'operato della triade. 

Nel corso dell’assemblea indetta da Confcommercio fari puntati sull'area portuale di Torre Annunziata. A condannare la città ad arretratezza ed isolamento è la paralisi di carattere tecnico che impedisce il passaggio della gestione del porto dal Comune all’Autorità di Sistema. A questo proposito il Presidente Manto è categorico: ‘Troppi silenzi, è necessario un confronto con i Commissari. In accordo con la Cgil, abbiamo appena inviato una nota. Pretendiamo di avere un dialogo con la triade. Rispetto al porto, la situazione è bloccata da un anno e mezzo. La Commissione Prefettizia solleciti la Regione e il Presidente dell'Authority affinché si concretizzi il passaggio”.

Dal punto di vista di Confcommercio e Cgil una città commissariata e, visibilmente in affanno, difficilmente potrà sfruttare appieno le risorse dell'area portuale. Strappare la gestione al Comune e consegnarla all'Autorità garantirebbe un'amministrazione indipendente, al riparo dai rischi a cui è esposto, con ogni probabilità, un territorio martoriato dalla camorra.

A conferma del grave stato di paralisi che blocca Torre Annunziata, l'iniziativa dei sindacati Cgil, Cisl e Uil di scrivere a Sergio Mattarella. Oggetto della lettera al Presidente della Repubblica l'incapacità dei Commissari Straordinari di avere un dialogo con le forze sociali e politiche.

Anche Confcommercio ha più volte richiesto un incontro alla Commissione Prefettizia, soprattutto per affrontare il tema della riqualificazione portuale. Alle numerose sollecitazioni sono seguiti solo silenzi. Intanto, sul tavolo 40 milioni di euro, di cui 28 ottenuti grazie ai fondi Pnrr.

Per la posizione geografica altamente strategica è inverosimile che uno degli scali marittimi più importanti della Campania sia condannato all'invisibilità. Indipendentemente dalla potenziale utilità sul territorio nazionale, una risorsa di tale portata potrebbe giocare un ruolo determinante anche a livello mondiale, diventando un importante corridoio di scambio commerciale.

Rispetto al Piano Urbanistico Comunale, in generale, sono ancora tanti i nodi da sciogliere. "Vogliamo un confronto diretto e immediato con i Commissari. La questione Puc non può essere affrontata telematicamente. Inoltre, abbiamo già provveduto a fare richiesta di proroga per quanto riguarda le consultazioni pubbliche", precisa Manto.

La Commissione Prefettizia ha approvato il progetto preliminare della professoressa Caiazzo, depositato già prima che avvenisse lo scioglimento. Quindici giorni fa sono state riaperte le consultazioni pubbliche per discutere nuovamente del Puc. Una decisione che ha creato non poche perplessità in associazioni e sindacati che faticano a seguire la linea della triade.

A rendere il confronto sul tema urgente, un ulteriore finanziamento da 30.000 euro in scadenza il 31 gennaio. Qualora non si concretizzasse in tempo il progetto, quei fondi andrebbero persi. Per Torre Annunziata sarebbe l'ennesima occasione mancata di vedere riqualificato il tessuto urbano.

"Se non avessimo consultato l'Albo Pretorio, non ci saremmo nemmeno accorti della riapertura. Non c'è stato nessun confronto, è solo burocrazia - precisa Manto -. Il tema va affrontato di persona perchè è cruciale per il futuro di Torre Annunziata. I Commissari sono stati avvertiti di questa assemblea. Lo abbiamo fatto con lo scopo di fare capire alla triade che i dibattiti sono in corso e che i cittadini vogliono avere una voce in capitolo".

All'assemblea pubblica Confcommercio, Cgil, Pd, e Oplonti 5 Stelle hanno sottolineato più volte l'importanza del Piano Urbanistico Comunale nel rilancio dell'area sud di Torre Annunziata. La città è costellata di quartieri fantasma abbandonati dallo Stato.

Se da un lato è necessario puntare sul porto per esigenze economiche e commerciali, dall'altro non va sottovalutato il ruolo chiave della cittadinanza attiva. La riqualificazione delle zone a rischio di Torre Annunziata può essere uno strumento valido per riavvicinare i torresi alla politica e per restituire, dopo decenni di soprusi, un territorio di cui essere fieri.


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