Tombe, cipressi e spazzatura. Il cimitero di Torre Annunziata trasformato in una discarica a cielo aperto. A pochi giorni dallo scandalo delle lampade votive spente, si apre un'altra pagina buia per il luogo sacro. Sotto centianaia di occhi indifferenti, profanata di nuovo la casa dei defunti. 

A segnalare lo stato di incuria e degrado è un cittadino di Torre Annunziata. Lo scatto del signor Felice non lascia dubbi: nell'area cimiteriale destinata alla sepoltura in terra spiccano cumuli di cartacce, spazzatura e pezzi di plastica. A pochi centrimetri dalle croci di legno, tappi di bottiglie e vecchi mobili. La città è in preda all'anarchia e non c'è luogo sul territorio che non sia stato contaminato dalla decadenza morale.

Dagli affari loschi delle ditte all'azione spregiudicata degli incivili, a Torre Annunziata non si fanno sconti nemmeno ai morti. Intanto, dopo anni di indifferenza, la Commissione Prefettizia ha scoperchiato il vaso di Pandora accendendo i riflettori sulle innumurevoli ombre del cimitero. Seppur contestata dai cittadini, la decisione di spegnere le lampade votive è un primo segnale di legalità. Laddove regnava malaffare e furbizia, ha vinto lo Stato.

Nel frattempo, prima che avvenga un definitvo cambio di marcia, a rimetterci sono proprio i defunti, lasciati al buio e sommersi dall'immondizia.

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