Torre Annunziata omaggia l’impresa di Salvatore Cimmino. Torrese: “Un esempio per tutti”
Nell’aula Siani del tribunale oplontino la chiusura della tre giorni di eventi “A nuoto per i mari del globo”
13-05-2019 | di Marco De Rosa
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“In ogni battaglia ci vuole sempre un alfiere, colui che rompe il muro del silenzio e sollecita l’opinione pubblica sul problema di turno. Il nostro alfiere è Salvatore Cimmino. Grazie a lui abbiamo capito che con l’impegno e la volontà si possono sconfiggere e superare ogni tipo di barriere”. Con le parole del presidente dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata Gennaro Torrese si è aperto il dibattito “Un ponte per superare insieme le barriere”, il convegno tenutosi al tribunale oplontino che chiude la tre giorni di iniziative dal titolo “A nuoto nei mari del globo”.
E’ stata l’occasione per omaggiare il nuotatore diversamente abile Salvatore Cimmino, dopo la sua traversata di circa 30 km dalla Marina del Sole di Oplonti a Marina della Lobra a Massa Lubrense. Nell’aula Siani presenti anche decine di studenti del liceo artistico “De Chirico”, che in questi giorni hanno promosso la mostra “In articulo maris” dedicata al mare per celebrare proprio l’ultima traversata di Cimmino.
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Al convegno, moderato dal consigliere dell'ordine degli avvocati di Torre Annunziata Michele Riggi, ha partecipato anche il presidente del tribunale Ernesto Aghina, il quale ha spiegato che “nonostante una serie di normative che tutelano la disabilità, siamo indietro rispetto agli altri paesi europei. L’impresa di Salvatore Cimmino ha rappresentato l’immagine perfetta di come lo sport sia riuscito in questo caso a divulgare nell’opinione pubblica un’idea del disabile molto diversa rispetto al passato”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Salvatore Cimmino che ha partecipato all’incontro: “In un’epoca di muri è bello parlare di ponti che annullano ogni distacco del mondo dei disabili dalla società civile. Mi auguro che attraverso la società civile si possano abbattere questi muri e liberare tutti i cittadini, anche i diversamente abili, che hanno bisogno di partecipare alla costruzione e allo sviluppo del territorio che abitano e trasmetterli alle generazioni future”.
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