Pellegrino Reibaldi aveva avuto discussioni con la sorella sulla badante i giorni prima del delitto. Oggi, alla Corte d'Assise di Napoli, si è tenuta l'ultima udienza del 2022 sull'omicidio di Maria Baran, avvvenuta il 15 dicembre di un anno fa, in via Gambardella. A fare fuoco fu il professore di matematica in pensione, al termine di una lite avvenuta proprio con la vittima. Ora l'83enne è ricoverato in un centro di recupero.

Malgrao questo, però, per i periti della Procura potrà essere processato, riferendo sì della sua pericolosità sociale, “tuttavia presenta una certa stabilità e cronicità. Con cure e assistente mediche può ristabilire il suo stato psichiatrico. La sua capacità di intendere e di volere in relazione ai fatti in causa era parzialmente scemata ma non completamente annullata”. Reibaldi così, secondo i tecnici, è in grado di affrontare il processo per omicidio aggravato.

Nell'udienza di oggi ha parlato il genero della Baran, che ha raccontato anche di com'è stato avvertita la figlia della morte dela madre. L'uomo ha parlato di un Reibaldi in lite con la sorella e che voleva licenziare la vittima. Semplici parole, che mai avrebbero fatto pensare a un epilogo di sangue.

Nella prossima seduta, prevista per il 25 gennaio, a parlare sarà il perito Balzano, che è stato incaricato dalla difesa, guidata dall'avvocato Renato d'Antuono, per parlare delle condizioni psichice del professore di matematica.

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