Omicidio Matilde Sorrentino, svolta nelle indagini dopo 14 anni. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale Oplontino, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di Francesco Tamarisco, classe 1973, ritenuto dagli inquirenti il mandante dell’omicidio di “Mamma Coraggio”.

La donna fu uccisa sull’uscio di casa il 26 marzo del 2004 con diversi colpi di pistola. Matilde Sorrentino con le sue denunce aveva rotto il muro di silenzio e omertà intorno ad una delle vicende criminali più tragiche avvenute a Torre Annunziata, ovvero l’abuso sistematico e lo stupro di diversi bambini a opera di una organizzazione di pedofili attiva nel quartiere dei Poverelli.

Le immediate indagini consentirono di individuare l’autore materiale dell’omicidio, il pregiudicato Alfredo Gallo, classe 1978. Gallo che aveva materialmente premuto il grilletto contro Matilde Sorrentino venne arrestato il 30 aprile del 2004 dai Carabinieri della Compagnia di ‘Torre Annunziata e successivamente condannato all’ergastolo in via definitiva.

Gli abusi sui minori furono documentati grazie alle denunce di tre madri, i cui figli erano caduti nella rete dei pedofili. Il ruolo di assoluta protagonista venne assunto da Matilde Sorrentino, per questo detta “mamma coraggio”, le cui dichiarazioni vennero acquisite sia nella fase delle indagini preliminari, sia nel corso del processo. La sentenza di primo grado emessa il 9 giugno del 1999 portò in carcere 17 dei 19 imputati, tra cui lo stesso Francesco Tamarisco, poi assolto in appello.

In seguito alla condanna i figli di Matilde furono trasferiti in una località segreta e fu cambiata loro l'identità, assistiti dall'avvocato Elena Coccia

Il 26 e il 27 luglio dello stesso anno, in appena dodici ore, vennero trucidati a Torre Annunziata Ciro Falanga e Pasquale Sansone, ritenuti tra i principali esponenti dell’organizzazione di pedofili, rimessi in libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare, nonostante fossero stati condannati a 15 e 13 anni di reclusione.

Nel corso delle recenti indagini a carico di Francesco Tamarisco – capo dell’omonimo gruppo criminale detto dei “Nardiello”, con base a Torre Annunziata ed operante nell’ambito del traffico dei narcotici – sono stati acquisiti una serie di indizi che hanno portato gli inquirenti a ritenerlo il mandante e l’organizzatore dell’omicidio di “Mamma Coraggio”. Secondo gli inquirenti Tamarisco nutriva gravi ragioni di astio e di risentimento nei confronti della donna che “aveva osato denunciarlo”.

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