TORRE ANNUNZIATA. Omicidio di "zì  Natalino" Scarpa: al processo è nuovo colpo di scena. A fornire diversi spunti sulla dinamica dell'agguato - avvenuto il 14 agosto 2006 nel piazzale antistante lo stadio Giraud - è stato il pentito del clan Gionta, Vincenzo Saurro, detto sciabolone, già condannato in abbreviato ad 8 anni perchè coinvolto nel raid.  

Il collaboratore di giustizia, in aula dinanzi ai giudici, si è spesso contraddetto rispetto alla versione fornita fino ad oggi. Anche sul ruolo rivestito da Giuseppe Coppola, unico condannato all'ergastolo per l'agguato. Alla sbarra, difeso dal penalista Giovanni Tortora, oggi c'è il solo Luigi Maresca, accusato di aver preso parte alla spedizione punitiva contro il 70enne Natale Scarpa, padre dell'ex capo dei Cavalieri, Vincenzo “caramella”.

Queste, le sue dichiarazioni su Coppola: “Non si è mai mosso da Palazzo Fienga” ha detto ieri Saurro, dopo aver sostenuto durante gli interrogatori che proprio l'ergastolano avrebbe riferito a Pasquale Gionta della presenza della vittima nei pressi dello stadio. Pasquale 'o chiatto, fratello del boss poeta Aldo, in appello fu assolto dalle accuse di essere il mandante del delitto. Anche "Aldulk" il ribelle, il 23 febbraio scorso, incassò l'assoluzione per mancanza di prove.  

A tirare in ballo Aldo e Pasquale Gionta furono i racconti fatti agli inquirenti da diversi pentiti di camorra. Tra questi, oltre ad Aniello Nasto "quarto piano", punito dallo stesso clan ammazzandogli due fratelli, Michele Palumbo alias munnezza e Carmine Martusciello, ex esponente della camorra dei Quartieri Spagnoli, poi passato nelle fila dei Gionta. Il pm della dda di Napoli, Claudio Siragusa, nella prossima udienza del processo, ascolterà altri collaboratori di giustizia.

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