A soli sedici anni Khadjia 'Katalina' Jaafari è già l'erede di Irma Testa. Il talento della Boxe Vesuviana di Torre Annunziata, forgiata dal maestro Lucio Zurlo, ha recentemente vinto per la terza volta il titolo di campionessa italiana. Una carriera pugilistica straordinaria che potrebbe spedirla dritto sul podio delle più importanti gare internazionali. Ma il sogno di Katalina dovrà aspettare ancora. Anche se vive in Italia da quando aveva due anni, non ha ancora la cittadinanza. Un'ingiustizia per cui si è mobilitato anche il Senatore Orfeo Mazzella, che con un'interrogazione parlamentare ha acceso i fari sulla questione. Senza la cittadinanza Katalina non può gareggiare all'estero con la canotta azzurra.

"Katalina merita di avere la cittadinanza italiana" - dichiara il senatore del M5s Orfeo Mazzella. In un'interrogazione a risposta scritta indirizzata ai Ministri dell’interno, degli affari esteri e della cooperazione internazionale e per lo sport e i giovani ho chiesto di concedere alla giovane Khadjia Jaafari la cittadinanza italiana, premiandone l’impegno e i meriti sportivi, così da consentirle di competere a livello internazionale ai sensi dell’articolo 9 della legge n. 91/92.

Katalina è una giovane marocchina di sedici anni, iscritta al liceo artistico "Giorgio De Chirico" del comune di Torre Annunziata, ed è una delle più grandi speranze della boxe nazionale. Allieva della celebre scuola pugilistica Vesuviana fondata nel lontano 1964 dal leggendario Maestro Lucio Zurlo (da cui provengono talenti del calibro di Irma Testa), recentemente Katalina si è confermata per la terza volta consecutiva campionessa italiana nella sua categoria (2021, 2022 e 2023). Tuttavia, nonostante il successo sportivo, la giovane è rammaricata dal momento che non può competere a livello internazionale perché non essendo cittadina italiana, non può rappresentare il nostro Paese all’estero.

"Lo sport ha il potere di unire le persone e di superare le barriere linguistiche e culturali - continua Mazzella,  concedere la cittadinanza italiana a questi atleti può rappresentare un modo per promuovere l’integrazione sociale e culturale degli stranieri in Italia e per portare ulteriore gloria al nostro Paese nel mondo sportivo. Inoltre la concessione della cittadinanza italiana agli atleti stranieri che hanno raggiunto risultati di spicco nel loro sport, può comportare numerosi vantaggi per il Paese. In termini di visibilità, di esempio di integrazione e come incentivo per gli atleti a restare in Italia e a continuare a rappresentare l’Italia a livello internazionale", conclude Mazzella.

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