Torre Annunziata, Palazzo Fienga: 'Edificio storico, follia abbattere'
Dall'urbanistica alla risorsa mare, via al dibattito nella sede del Partito Democratico: 'Puc vecchio di quarant'anni, non si può più aspettare'
09-05-2025 | di Rosanna Salvi

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“Follia abbattere Palazzo Fienga, la storia non va cancellata”. Nella sede del Partito Democratico di Torre Annunziata l'ex roccaforte del clan camorristico Gionta è al centro del dibattito. I dem oplontini chiamano a rapporto gli esperti per riconquistare la bellezza e sconfiggere il degrado.
Da un lato la risorsa mare e dall'altro la rigenerazione urbana. Ed è proprio su quest'ultimo tema che inizia il confronto su Palazzo Fienga. Tra gli ospiti del convegno l'ex assessore e docente universitaria Stefania Caiazzo, fermamente contraria all'abbattimento. “Il palazzo aveva un vincolo storico e architettonico che è poi stato eliminato. Parliamo di un edificio bellissimo, che tra poco sarà ridotto in polvere. Non è stato il Comune a decidere l'abbattimento, bensì enti che di urbanistica, probabilmente, non ne capiscono nulla”.
Il convegno, coordinato dalla segretaria provinciale del Pd Germaine Popolo e dall'ex sindaco Giosuè Starita, riporta sul tavolo il tema del Puc. Nel 2021 fu presentato un piano preliminare di cui si occupò proprio Stefania Caiazzo, ma che non fu mai approvato. Un aspetto su cui accende i fari anche Mario Casillo, capogruppo Pd in consiglio regionale.“Torre Annunziata ha un Puc che risale al 1986 e quindi vecchio di quarant'anni. Ad oggi non ci sono parcheggi e spostarsi in macchina è complicato. Inoltre, gli Scavi di Oplonti non sono ancora collegati con il centro cittadino. Basta, non si può più aspettare. Bisogna approvare il piano, altrimenti il rilancio non avverrà mai”.
La pianificazione urbana, legata a doppio filo con la risorsa mare, gioca un ruolo determinante nella costruzione di una nuova visione di città. “Non è vero che siamo destinati al declino – continua Casillo - ci vuole fiducia e bisogna crederci. Io nel mio piccolo l'ho fatto. Ho creduto nella risorsa mare e nessuno si aspettava che sarebbe stato possibile fare il bagno a Castellammare, eppure è successo. Bisogna avere amore per la propria terra. Questo territorio si può cambiare”.
Nel corso del convegno è stato presentato il libro 'Controrinascimento malinconico' del filosofo Aurelio Musi. Il professore, ospite dell'evento organizzato dai dem, analizza le trasformazioni della politica nel tempo, provando a diagnosticare il male moderno che l'affligge. “I politici di oggi sono malinconici e producono malinconia. Questo accade perché si sono allontanati dai valori di un tempo. E infatti, più studio la politica e più me ne tengo lontano. Forse è sbagliato, perché se tutti i buoni si facessero da parte, non ci sarebbe mai un rilancio. Però ora è tempo di agire: bisogna riappropriasi dei propri ideali e diventare una guida per i cittadini”.
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