Palazzo Fienga verso la demolizione, giù l'ex roccaforte del clan Gionta. Dopo un'ulteriore revisione della Soprintendenza arriva l'ok all'abbattimento totale dell’edificio. Da simbolo della camorra oplontina a grande parco urbano con parcheggi e un belvedere vista mare. Questa l’idea alla base dell’accordo siglato tra l’Agenzia del Demanio e l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati.

Una riqualificazione che in realtà coinvolgerà l’intero quadrilatero delle carceri e che si aggiunge al restyling di Piazza Nicotera. Una svolta per il centro storico di Torre Annunziata che, qualora si concretizzasse l’intero progetto, avrebbe un volto radicalmente diverso. Palazzo Fienga, storico simbolo del male e roccaforte del clan, cancellato definitivamente dalla geografia della città.

Anche la Commissione Prefettizia, al timone dell’ente oplontino, si è opposta alla riconversione dell'edificio, caldeggiando in più occasioni l'ipotesi della demolizione. L’idea della triade e dei dirigenti dell’ufficio tecnico è quella di restituire alla comunità un pezzo di città off-limits da troppo tempo. L’eventuale abbattimento di Palazzo Fienga comporterà, chiaramente, l’esproprio per gli attuali residenti a cui verrebbe poi riconosciuto un indennizzo.

In realtà la demolizione dell’ex roccaforte dei Gionta vede la comunità torrese spaccata in due. Da un lato c’è chi ha accolto con entusiasmo l’ipotesi dell’abbattimento dall’altro, invece, c’è chi riconosce l’importanza storica e culturale dell’edificio. A prescindere dai pro e i contro l’operazione è piuttosto complessa e articolata e ancora non è chiaro né quando entreranno in azione le ruspe né quali saranno i tempi per portare a termine il progetto.

 

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