Torre Annunziata: “Pizzo con sconto” per i Gionta. Condannate tutte le donne del clan
Teresa Gionta, Francesca Donnarumma e Anna Paduano, per i giudici, erano le "cassiere in gonnella" dei Valentini
27-05-2015 | di Salvatore Piro
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Nove anni a Teresa Gionta (in foto al momento del suo arresto), sorella di Aldo, il “boss poeta”, ora al carcere duro e figlio di don Valentino. Sei a testa invece per Francesca Donnarumma e Anna Paduano, sorella del baby-ras Salvatore. Condannate oggi dal gup di Napoli, Alessandro Modestino, per associazione mafiosa e estorsione aggravata dall’articolo 7, tutte le donne del clan Gionta. Ora anche secondo i giudici erano loro le cassiere della cosca dei “Valentini”.
Un clan descritto dal pm della Dda partenopea, Pierpaolo Filippelli (che aveva chiesto 152 anni di carcere totali per i dieci imputati a processo), come in piena crisi economica: pronto a tutto, in pratica, pur di racimolare un po’ di soldi freschi. Anche ad imporre una sorta di “pizzo a rate” ad almeno sei imprenditori di Torre Annunziata. Bar, pasticcerie e negozi di abbigliamento, le “vittime” preferite dagli esattori.
Soldi facili e buoni per pagare le spese legali, sostenendo pure le famiglie di gregari e “gente che conta” in famiglia. Ormai tutti dietro le sbarre. A partire proprio dai reggenti del clan, “Aldulk” il ribelle e suo figlio Valentino junior (già condannati, nello stralcio dello stesso giudizio, a rispettivi quattro e otto anni di galera, ndr). Entrambi sfuggirono al maxi-blitz di giugno a Palazzo Fienga. Blitz che portò invece ai fermi degli affiliati, condannati oggi in abbreviato al tribunale di Napoli.
Condanne pesanti per le “cassiere in gonnella” dei Gionta, ma assoluzione piena per chi, dall’Antimafia, veniva considerato a capo del giro estorsivo: Salvatore Ferraro, alias “o’ capitano”, difeso dagli avvocati Elio D’Aquino e Mauro Porcelli, e Vincenzo Amoruso (assistito sempre da D’Aquino e da Maria Macera). Amoruso, secondo l’accusa, in un’intercettazione svelata dall’inchiesta riuscì addirittura ad evitare il racket ad un “imprenditore amico”. La difesa in aula ha poi smontato oggi qualsiasi addebito a suo carico.
Tra i condannati anche Domenico Bucciero (difeso dagli avvocati Ciro Ottobre, Luciano Bonzani e Dario Cuomo). Quest’ultimo, però, aveva già patteggiato una pena di tre anni. In basso, la sentenza completa.
LA SENTENZA:
Teresa Gionta 9 anni
Francesca Donnarumma 6 anni
Anna Paduano 6 anni
Salvatore Ferraro ASSOLTO
Vincenzo Amoruso ASSOLTO
Benito Cioffi 5 anni (assolto dal 416 bis)
Michele Guarro 9 anni
Felice Savino 9 anni
Pasquale Savino 7 anni
Domenico Bucciero 3 anni (patteggiamento)
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