A Torre Annunziata campagna elettorale senza limiti. Il sacrificio di Mamma Coraggio diventa uno spot. Al centro della bufera il Movimento 5 Stelle e la candidata sindaca Mariantonietta Zeppetella Del Sesto. Il caso è scoppiato nei giorni scorsi dopo la pubblicazione di una foto su Facebook dal contenuto piuttosto discutibile. Nell'immagine il volto di Matilde Sorrentino accanto al simbolo del partito. Una grafica pensata apposta per lanciare l'idea di intitolare Villa Adele a Mamma Coraggio, ma che in realtà suona come uno schiaffo alla memoria.

Matilde fu trucidata sull'uscio di casa nel 2004 per ordine di Francesco Tamarisco. Mamma Coraggio decise di squarciare il velo di omertà e di denunciare gli orchi del Rione Poverelli. Un sacrificio compiuto per amore di suo figlio, finito nelle grinfie dei pedofili. Il marchio di infamia macchiò anche l'onore del boss, che per vendicarsi commissionò l'omicidio. Il sicario puntò la pistola alla bocca di Matilde e la mise a tacere per sempre.

Una storia di camorra e pedofilia strumentalizzata per la campagna elettorale. Una polemica che la candidata sindaca prova a stroncare con un post di scuse pubblicato sui social. "Il fine nobile dell'utilizzo dell'immagine di Matilde Sorrentino ha generato uno spiacevole fraintendimento - scrive la Zeppetella in risposta agli attacchi - Di ciò siamo profondamente dispiaciuti e, se in qualche modo abbiamo offeso qualcuno o la sua memoria, non ne era assolutamente nostra intenzione".

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