Torre Annunziata, “prendeva aria” giù in cortile: Salvatore Montemurro arrestato per evasione
“Tore 'o biondo”, ritenuto vicino al clan Gionta, era ai domiciliari a Pompei
18-04-2016 | di Salvatore Piro
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Torre Annunziata. Ai domiciliari, ma sorpreso a “prender aria” giù al cortile della propria abitazione di Pompei: arrestato per evasione Salvatore Montemurro, 30enne ritenuto tra i presunti armieri vicini al clan Gionta. Le manette ai polsi di “Tore ‘o biondo” sono scattate nel primo pomeriggio di ieri. Il blitz è stato condotto dai carabinieri di Pompei, che scoperta la leggerezza di Montemurro, figlio di Giuseppe, considerato in passato ai vertici della cosca di camorra, lo hanno immediatamente condotto in caserma.
L’ARRESTO. Salvatore Montemurro era finito in manette lo scorso 29 settembre: spaccio di droga, l’accusa mossa nei suoi confronti dal pm della Dda di Napoli Maria Di Mauro. Per l’Antimafia – infatti - “Tore ‘o biondo” era tra i grossisti della holding, che con base a Torre Annunziata e Torre del Greco inondava di cocaina le coste della movida in Cilento: tra Palinuro di Centola e Pisciotta. Holding smantellata con 25 arresti. A capo dell’associazione – secondo l’inchiesta – i coniugi Giorgio Fedeli (42, di Torre del Greco, alias “’o mellunar”) e Nora De Rosa (39). La holding, per spacciare, utilizzava anche 3 pusher minorenni. Montemurro è già stato condannato in primo grado per singoli episodi di cessione.
Torre Annunziata, evasione: "Tore 'o biondo" ritorna ai domiciliari
L'arresto del 30enne Montemurro ieri a Pompei. L'uomo scampò ad un agguato nel 2014
L’AGGUATO. “Tore ‘o biondo” scampa la morte nell’estate 2014, vittima di un agguato dal chiaro stampo camorristico. Rovigliano, periferia industriale di Torre Annunziata, 15 giugno: sono da poco passate le ore 16 e sicari a bordo scooter esplodono due colpi d’arma da fuoco contro Salvatore Montemurro, ferito alla spalla sinistra ed alla gamba destra. I proiettili sfiorano soltanto gli organi vitali. “Tore ‘o biondo” viene medicato all’ospedale “San Leonardo” di Castellammare di Stabia. La prognosi per lui è di un mese. Secondo gli inquirenti, il figlio di Giuseppe Montemurro avrebbe così pagato a caro prezzo un presunto “sgarro”. “Sgarro” legato alla guerra tra clan rivali per il controllo del mercato della droga in città.
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